In un periodo in cui la sicurezza domestica è sempre più al centro delle scelte dei proprietari di casa, molti si chiedono se l’installazione di una porta blindata dia diritto a benefici fiscali. La questione è concreta: oltre alla protezione contro i furti, questo tipo di intervento può rientrare tra quelli agevolati dal Fisco.

A fare chiarezza è stata di recente l’Agenzia delle Entrate, rispondendo a un quesito pubblicato su FiscoOggi. La risposta offre un importante spunto per capire quando è possibile portare in detrazione il costo sostenuto per rendere più sicura la propria abitazione.

Ti sei mai chiesto se mettere una porta blindata ti fa risparmiare anche in dichiarazione dei redditi?

Continua a leggere: la risposta è più semplice (e vantaggiosa) di quanto pensi.

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Il quesito del lettore: porta blindata e detrazioni fiscali

Tra le molte domande che ogni giorno arrivano alla redazione di FiscoOggi, la rivista telematica dell’Agenzia delle Entrate, una in particolare ha attirato l’attenzione per la sua attualità e concretezza. Un lettore ha chiesto:

“Come si può detrarre e se si può il costo della porta blindata?”

Una domanda semplice, ma estremamente rilevante. In effetti, l’installazione di una porta blindata rappresenta oggi uno degli interventi più richiesti sia nei condomìni che nelle abitazioni singole. Ma spesso ci si chiede se, oltre al beneficio in termini di sicurezza, si possa ottenere anche un risparmio fiscale.

Il dubbio del lettore è condiviso da molti cittadini: la sostituzione di una porta d’ingresso con una blindata rientra tra i lavori agevolabili? E se sì, quali sono le condizioni da rispettare, quali le percentuali di detrazione, e quali i documenti da conservare?

La risposta dell’Agenzia delle Entrate — chiara e favorevole — conferma che è possibile detrarre questo tipo di spesa, a patto che venga inquadrata correttamente come intervento volto a prevenire il rischio di atti illeciti. Una precisazione che apre la porta (è il caso di dirlo!) a importanti opportunità fiscali.

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La risposta dell’agenzia delle entrate

La risposta fornita dall’Agenzia è chiara e positiva: sì, il costo per l’installazione di una porta blindata è detraibile, a condizione che siano rispettati alcuni requisiti. Nello specifico, si tratta di una spesa rientrante tra quelle previste dall’art. 16-bis, comma 1, lettera f) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi), che disciplina gli interventi finalizzati alla prevenzione di atti illeciti da parte di terzi.

Questa categoria include, tra gli altri, anche:

  • sistemi di allarme,
  • grate alle finestre,
  • citofoni e videocitofoni,
  • serrature rinforzate,
  • cancelli e porte blindate.
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Quanto si può detrarre e come

La detrazione fiscale prevista per questo tipo di intervento è pari al 36% delle spese documentate, con un tetto massimo di 48.000 euro per unità immobiliare. Questo significa che, se installi una porta blindata e spendi – ad esempio – 2.000 euro, potrai detrarre 720 euro in dieci anni.

Ecco i punti fondamentali da ricordare:

  • la spesa deve essere documentata (fattura, bonifico parlante, ecc.);
  • la detrazione si ottiene presentando il modello 730 o il modello Redditi Persone Fisiche;
  • il beneficio viene ripartito in 10 rate annuali di pari importo.
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Chi può usufruire della detrazione

Possono accedere a questa agevolazione sia i proprietari che i detentori dell’immobile (come inquilini o comodatari), a condizione che sostengano la spesa e ne abbiano documentazione fiscale corretta. L’intervento può essere realizzato su:

  • unità immobiliari singole (abitazioni, uffici, negozi, ecc.),
  • parti comuni condominiali (ad esempio, portoni blindati condominiali).
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Attenzione alla corretta esecuzione

Per non perdere il diritto alla detrazione è fondamentale:

  • effettuare i pagamenti con bonifico parlante, indicando causale, codice fiscale del beneficiario della detrazione e P. IVA/C.F. dell’impresa che esegue i lavori;
  • conservare fatture e ricevute per eventuali controlli futuri.

Inoltre, anche se l’intervento non richiede permessi edilizi, è sempre consigliabile fare una comunicazione al condominio se si interviene su parti comuni o si modifica l’estetica dell’edificio.