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Garanzia per l’Inclusione: Come funziona il nuovo aiuto economico?

Garanzia per l’Inclusione: Come funziona il nuovo aiuto economico?Garanzia per l’Inclusione: Come funziona il nuovo aiuto economico?
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La Garanzia per l’Inclusione è un innovativo aiuto economico istituito dal decreto sul lavoro. Questo strumento prevede requisiti Isee differenti e più restrittivi rispetto a quelli del Reddito di Cittadinanza, introducendo nuovi parametri e meccanismi di calcolo per i beneficiari.

In questo articolo analizzeremo in dettaglio queste novità e come influiscono sulle famiglie italiane.

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Differenze tra Garanzia per l’Inclusione e Reddito di Cittadinanza

La soglia Isee per accedere alla Garanzia per l’Inclusione è fissata a 7.200 euro, a differenza dei 9.360 euro previsti per il Reddito di Cittadinanza. Ciò comporta una riduzione del numero di potenziali beneficiari, privilegiando chi si trova a livelli più bassi di reddito e patrimonio.

Leggi anche: ISEE: cos’è, come funziona e come si richiede

Una seconda differenza riguarda la scala di equivalenza utilizzata per determinare sia la soglia di reddito necessaria per accedere al beneficio, sia l’importo annuale del sussidio. Allo stesso modo del Reddito di Cittadinanza, per la Garanzia per l’Inclusione viene attribuito un “punteggio” ai componenti del nucleo familiare.

Questo punteggio viene utilizzato per moltiplicare la soglia di reddito base di 6.000 euro, al fine di calcolare il posizionamento reddituale della famiglia. Inoltre, viene moltiplicato per l’importo annuale del sussidio (sempre 6.000 euro) per determinare l’entità dell’aiuto destinato a ciascuna famiglia. Un punteggio più elevato comporta un aumento della soglia di reddito ammessa e una prestazione economica più generosa.

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Minori e persone con disabilità

Nel nuovo sistema, i minori hanno un valore di 0,15 fino al secondo e 0,10 oltre il secondo, a differenza dei 0,2 previsti per il Reddito di Cittadinanza. Per quanto riguarda le persone con disabilità, il nuovo sistema prevede un punteggio “autonomo” di 0,4, mentre nel Reddito di Cittadinanza non viene attribuito un punteggio specifico.

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Il peso degli immobili

Per accedere al Reddito di Cittadinanza, la casa di abitazione non viene considerata, mentre gli altri immobili non devono avere un valore Isee superiore a 30.000 euro. Nel caso della Garanzia per l’Inclusione, la casa di abitazione deve avere un valore massimo ai fini IMU di 150.000 euro (corrispondente a una rendita tra 800 e 900 euro) e gli altri immobili posseduti devono avere lo stesso valore previsto per il Reddito di Cittadinanza.

Non ci sono differenze, invece, riguardo al computo del patrimonio mobiliare (risparmi e conti correnti).

Leggi anche: IMU 2023: le novità per le aliquote

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Tiriamo le somme

La Garanzia per l’Inclusione rappresenta un’importante novità nel panorama degli aiuti economici in Italia. Il nuovo sistema, caratterizzato da requisiti Isee più stringenti e da una diversa scala di equivalenza, mira a focalizzarsi sulle famiglie con minori e persone con disabilità, riducendo l’importanza dei componenti adulti del nucleo familiare.

È importante conoscere a fondo queste nuove regole e parametri per comprendere meglio l’impatto che avranno sulle famiglie italiane e per valutare la possibilità di accedere a questo beneficio. Si consiglia di consultare le fonti ufficiali e di rivolgersi a un esperto qualora si necessiti di ulteriori chiarimenti o supporto nella gestione della pratica.



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TAGS: decreto sul lavoro, Garanzia per l'Inclusione

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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