In data 2 marzo 2023, si è tenuta l’Audizione in VI commissione Finanze alla Camera dei deputati, in cui Ruffini ha affermato che, in riferimento all’anno 2023, la capienza disponibile per l’utilizzo dei crediti d’imposta è pari ancora a 17,4 miliardi di euro.
In merito al tema caldo di questo periodo – che riguarda chiaramente il nuovo stop alla cessione dei crediti derivanti da Superbonus e dagli altri Bonus Casa – il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha fatto il punto della situazione e fornito alcuni nuovi suggerimenti per poter risolvere lo stallo.
In data 2 marzo 2023, si è tenuta l’Audizione in VI commissione Finanze alla Camera dei deputati, in cui Ruffini ha affermato che, in riferimento all’anno 2023, la capienza disponibile per l’utilizzo dei crediti d’imposta è pari ancora a 17,4 miliardi di euro.
Approfondiamo di seguito.
Sommario
Nello specifico, il Direttore dell’Agenzia ha parlato della capienza fiscale che le banche possiedono ancora – per poter assorbire i crediti derivanti da Superbonus e Bonus Casa – mediante la compensazione con l’F24.
Dai dati risultanti dai Modelli F24 presentati nel 2022, si spiega, risulta che le banche:
Considerando quindi che le rate legate a Superbonus e Bonus Casa – attualmente ancora a disposizione delle banche per l’anno 2023 – ammontano a circa 9,5 miliardi di euro, la capacità di acquisto e di assorbimento mediante compensazione di ulteriori crediti derivanti dai bonus edilizi, risulterebbe pari a 7,2 miliardi di euro su base annua.
Il metodo di calcolo utilizzato è il seguente:
“debiti ricorrenti (20,4 miliardi) meno rata anno 2023 bonus edilizi (9,5 miliardi) meno i crediti ricorrenti (3,7 miliardi)”.
Per quanto riguarda invece gli anni successivi, applicando lo stesso metodo di calcolo, le banche avrebbero capacità di acquistare o assorbire in compensazione un ammontare di crediti derivanti da bonus edilizi pari a:
Si fa presente che la situazione descritta tiene in considerazione l’intero sistema bancario e, dunque, risulta differenziata sulla base della capienza di cui dispongono le singole banche.
A tal proposito, viene precisato che ci sono alcune banche che hanno completamente esaurito la capienza fiscale per acquisire i crediti. Ce ne sono altre invece che possiedono ancora ampi margini di acquisto, e che possono quindi continuare con le operazioni legate alla cessione del credito e allo sconto in fattura.
Resta fermo che i dati trascritti, comunque, non rappresentano esattamente la condizione reale della capacità fiscale delle banche. Ruffini precisa infatti che:
“[…] l’Agenzia delle entrate non dispone di informazioni relative a impegni assunti dalle banche in corso di lavorazione, non ancora comunicati alla Piattaforma. Pertanto, i dati riportati potrebbero essere sotto dimensionati, poiché includono solo le operazioni già inserite in Piattaforma. […] per valutare la reale capacità delle banche di acquistare e assorbire ulteriori bonus edilizi, sarebbe necessario conoscere anche l’ammontare dei crediti relativi a pratiche in corso di lavorazione […].”
Advertisement - PubblicitàSi passa dunque all’esame della capienza fiscale delle imprese di assicurazione autorizzate ad operare in Italia, anche queste rientranti tra i “soggetti qualificati” che possono procedere con le 3 cessioni del credito derivante da Superbonus e dagli altri Bonus Casa.
Il metodo di calcolo utilizzato è sempre lo stesso. Pertanto, considerando i dati risultanti dai Modelli F24 presentati nel 2022, le compagnie di assicurazione:
Tenendo conto quindi che le rate legate a Superbonus e Bonus Casa per il 2023 – attualmente a disposizione delle compagnie di assicurazione – ammontano a 1,0 miliardi di euro, la capacità di acquistare e assorbire in compensazione ulteriori crediti da bonus edilizi sarebbe pari a:
Ruffini fa presente, tra l’altro, che nel caso delle compagnie di assicurazione, nessuna ha esaurito attualmente la capacità di acquistare e compensare crediti da bonus edilizi.
Al contrario, da quanto risulta, ci sono alcune compagnie di assicurazione di rilevanti dimensioni che, pur avendo ampia capacità fiscale, non hanno mai provveduto ad acquistare e mantenere nel portafoglio dei crediti d’imposta derivanti da Superbonus e Bonus Casa.
Advertisement - PubblicitàVisto quanto detto, il direttore dell’Agenzia suggerisce che si potrebbe dare la possibilità, anche alle compagnie di assicurazione, di cedere i crediti derivanti da bonus edilizi a favore di altri soggetti “qualificati” diversi da quelli legati all’ambito delle assicurazioni. Ovvero, le banche, le società appartenenti a gruppi bancari e gli intermediari finanziari.
Ruffini sottolinea, a questo proposito, che il settore delle assicurazione comprende anche numerose imprese straniere, che probabilmente non hanno alcun interesse ad acquistare crediti d’imposta derivanti da bonus edilizi.
In sostanza, Ruffini chiede di estendere le modalità di utilizzo dei crediti a favore delle imprese di assicurazione, che attualmente risultano penalizzate per via delle limitazioni presenti, e che quindi non vengono incentivate a procedere con gli acquisti.
Quello delle assicurazioni, infatti, è il settore che possiede la maggiore capienza fiscale ancora disponibile, sebbene nel calcolo, come prima, non si sia tenuto conto delle lavorazioni attualmente in corso.
Bisogna dunque sommare a questo punto la capacità fiscale determinata complessivamente in riferimento all’intero sistema bancario per il 2023 (pari a 7,2 miliardi di euro), e la capienza fiscale ancora a disposizione delle imprese di assicurazioni per il 2023 (10,2 miliardi di euro).
Ne consegue che esiste ancora una capienza totale pari a 17,4 miliardi di euro per l’anno 2023.
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