La sostituzione di un condizionatore con uno più efficiente, anche senza lavori edilizi, consente di accedere a detrazioni fiscali, seguendo modalità di pagamento specifiche e conservando la documentazione prevista.
La sostituzione di un vecchio condizionatore con uno a basso consumo energetico rappresenta una scelta intelligente non solo per l’ambiente, ma anche per il portafoglio. Ma in assenza di veri e propri lavori edilizi, è comunque possibile usufruire delle agevolazioni fiscali? E se sì, quali sono le modalità corrette per beneficiare degli incentivi previsti?
Attraverso una recente risposta pubblicata su FiscoOggi, il portale ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, vengono chiariti dubbi importanti su questo tema molto attuale.
Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere: sei sicuro di conoscere i requisiti richiesti e come compilare correttamente il bonifico?
Sommario
Sul sito FiscoOggi, un lettore ha posto un quesito molto pratico all’Agenzia delle Entrate:
“Devo sostituire il mio condizionatore con uno a più basso consumo e vorrei sapere se, in assenza di lavori, posso usufruire dell’apposita agevolazione e, in caso affermativo, in che modo va eseguito il bonifico.”
La domanda riflette un’esigenza concreta di tanti contribuenti: migliorare le prestazioni energetiche della propria casa senza avviare interventi strutturali o pratiche edilizie complesse. In effetti, la sostituzione di un condizionatore rientra spesso tra gli interventi “semplici”, non necessariamente soggetti a titoli abilitativi edilizi.
Tuttavia, molti si chiedono se, in questi casi, sia comunque possibile accedere alle agevolazioni fiscali previste dalla normativa vigente, e quali siano gli adempimenti corretti per non perdere il beneficio.
L’Agenzia, nella sua risposta, fornisce indicazioni molto precise e aggiornate anche alla luce delle recenti novità legislative.
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Advertisement - PubblicitàNella sua risposta, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sostituzione di un condizionatore con un modello a più basso consumo energetico può beneficiare delle agevolazioni fiscali anche in assenza di lavori edilizi veri e propri. Il riferimento normativo è l’articolo 14 del Decreto-Legge n. 63/2013, che disciplina le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica, e l’articolo 16-bis, lettera h), del TUIR, che estende il beneficio anche agli interventi eseguiti senza opere edilizie, purché si acquisisca documentazione idonea a dimostrare il risparmio energetico ottenuto.
La Legge di Bilancio 2025 (legge n. 207/2024), all’articolo 1, comma 55, ha confermato che la detrazione spetta anche per le spese documentate sostenute nell’anno 2025. Tuttavia, è importante sapere che sono escluse dal beneficio le spese per la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con caldaie alimentate a combustibili fossili.
In generale, la detrazione prevista è pari al 36% delle spese sostenute. Tuttavia, per chi interviene sulla propria abitazione principale e ha la titolarità di un diritto reale di godimento o di proprietà, la percentuale di detrazione sale fino al 50%.
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Advertisement - PubblicitàPer poter beneficiare dell’agevolazione fiscale, è fondamentale seguire precise modalità di pagamento. L’Agenzia delle Entrate ricorda che le spese devono essere sostenute esclusivamente tramite bonifico bancario o postale parlante.
Il bonifico deve contenere alcune informazioni obbligatorie, senza le quali si rischia di perdere il diritto alla detrazione:
È essenziale che ogni dato sia riportato correttamente: errori, omissioni o l’utilizzo di modalità di pagamento diverse (ad esempio carta di credito o assegni) possono compromettere l’accesso all’agevolazione.