I Certificati Bianchi del GSE nascono nel 2005 e rappresentano la prima forma di incentivazione statale in Italia che è stata ideata al fine di ridurre le emissioni nocive disperse nell’ambiente, favorendo così l’utilizzo di sistemi volti all’efficienza energetica.
I Certificati Bianchi del GSE nascono nel 2005 e rappresentano la prima forma di incentivazione statale in Italia che è stata ideata al fine di ridurre le emissioni nocive disperse nell’ambiente, favorendo così l’utilizzo di sistemi volti all’efficienza energetica.
Mentre incentivi come il Superbonus 110% e l’Ecobonus sono destinati più che altro all’ambito privato, il sistema dei Certificati Bianchi è noto invece per il suo utilizzo in ambito industriale, e mira quindi ad un incentivazione della transizione ecologica su larga scala.
Di seguito vediamo che cosa sono i certificati bianchi del GSE, quale meccanismo di incentivazione seguono, a chi sono dedicati e quando possono essere cumulati con i crediti d’imposta.
Sommario
Il sistema dei Certificati Bianchi del GSE non è solo il primo incentivo statale dedicato all’efficienza energetica che è nato in Italia, ma ad oggi è anche il più utilizzato dalle società e dai soggetti che possono fruirne.
I certificati bianchi, tecnicamente noti come TEE (Titoli di Efficienza Energetica), non sono altro che dei titoli negoziabili che vengono riconosciuti ai beneficiari nel momento in cui raggiungono un preciso quantitativo di risparmio negli usi finali di energia.
In poche parole, un certificato bianco ha un valore pari ad una TEP (Tonnellata Equivalente di Petrolio). Ogni qualvolta che l’azienda consegue un risparmio negli usi finali di energia pari ad una tonnellata di petrolio, potrà richiedere il rilascio di un certificato bianco.
In termini economici invece, il valore di un Titolo di Efficienza Energetica varia in base alle sessioni di scambio sul mercato.
Advertisement - PubblicitàNon sono solo le imprese certificate a poter usufruire del sistema dei Certificati Bianchi, ma anche i soggetti privati e molti altri.
Infatti, come possiamo leggere nel portale del GSE dedicato all’incentivo, possono accedere al meccanismo del TEE:
“tutti i soggetti privati che sostengono l’investimento, direttamente o attraverso un finanziamento, per la realizzazione di un intervento di efficienza energetica che produce un risparmio significativo di energia.”
Attenzione però, perché si precisa anche che i privati, così come altri soggetti, non possono direttamente fare richiesta dell’incentivo.
In sostanza, i soggetti che ufficialmente possono usufruire del sistema dei certificati bianchi sono solo i seguenti:
Questo vale a dire però che tutti i soggetti che acquisiscono tali requisiti possono fruirne, se non direttamente, allora indirettamente.
I soggetti privati, ad esempio, hanno la possibilità di ottenere i Certificati Bianchi avvalendosi per la richiesta di una ESCO certificata, oppure affidandosi ad altri soggetti specializzati che sono in possesso dei requisiti previsti dalla normativa.
Anche gli enti della PA possono beneficiarne per progetti finalizzati alla riqualificazione di servizi pubblici ad alto consumo energetico, avvalendosi per la richiesta di società, ESCO o soggetti certificati, nominando un EGE oppure dotandosi autonomamente di un sistema di gestione certificato ISO 50001.
Allo stesso modo, le imprese (anche soggetti giuridici privati) che non sono in possesso dei requisiti necessari per provvedere autonomamente all’invio della richiesta al GSE, possono ovviare al problema in 3 modi:
Scegliendo una tra le tre opzioni, l’impresa acquisirà i requisiti richiesti per accedere al meccanismo del TEE e trasmettere la richiesta.
Ma non è tutto, perché in realtà le imprese possono anche semplicemente sviluppare i progetti e, successivamente, delegare un soggetto terzo che è in possesso dei requisiti perché provveda alla presentazione del progetto mediante la richiesta al GSE. Sostanzialmente, un intermediario certificato.
Il meccanismo dei Certificati Bianchi è, pertanto, destinato a chiunque riesca a proporre un grande progetto dedicato all’efficienza energetica, che possa comportare il risparmio di petrolio richiesto pari ad una tonnellata per ogni titolo.
Importante:
I progetti dedicati al tema del risparmio energetico da presentati al GSE possono riguardare vari ambiti, da quello industriale a quello delle infrastrutture a rete, ma sono inclusi i settori di servizi e trasporti, così come anche gli interventi realizzati in ambito civile e in tema di misure comportamentali.
Una volta presentato il progetto, il GSE avrà appunto un tempo di 90 giorni per valutarlo e dare una risposta al richiedente.
Se il progetto viene approvato, al beneficiario sarà riconosciuto un Certificato Bianco per ogni tonnellata di petrolio risparmiata grazie alla realizzazione di quell’intervento.
I Titoli di Efficienza Energetica non vengono emessi dal GSE, ma dal GME (Gestore dei Mercati Energetici), che li depositerà su appositi conti.
I titoli acquisiti potranno essere trasformati in denaro, scambiati e valorizzati attraverso:
Per consentire l’utilizzo della piattaforma, tutti i soggetti ammessi al meccanismo dei certificati Bianchi saranno inseriti nel Registro Elettronico dei Titoli di Efficienza Energetica del GME.
Advertisement - PubblicitàIl sistema dei certificati bianchi non è cumulabile con altre forme di incentivazione statale che sono destinate ai medesimi progetti.
I titoli sono invece cumulabili con i finanziamenti erogati a livello locale, regionale e comunitario che prevedono:
Il meccanismo TEE è cumulabile infine con il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali, ma solo se la richiesta di tale credito è avvenuta a partire dal 1° gennaio 2020 in poi. In questo caso di cumulabilità comunque, il valore del titolo si riduce del 50%.
Nei casi di cumulabilità con i crediti d’imposta, per i quali la realizzazione dei progetti è avvenuta tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2021 possono essere presentate entro e non oltre il 30 ottobre 2022.
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