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Bonus Ristrutturazioni: gli eredi possono continuare a usufruirne dopo un decesso?

In caso di decesso del familiare convivente che ha sostenuto spese per la ristrutturazione, l’erede può continuare a beneficiare delle detrazioni residue, purché mantenga la detenzione materiale e diretta dell’immobile.

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Le detrazioni fiscali sulle spese di ristrutturazione rappresentano un’importante agevolazione, ma cosa accade se il familiare convivente che ha sostenuto queste spese viene a mancare?

Questo dubbio è stato sollevato da un lettore sul sito FiscoOggi, che ha chiesto all’Agenzia delle Entrate se fosse possibile continuare a usufruire delle detrazioni in caso di decesso del familiare convivente che aveva portato in detrazione le spese per la ristrutturazione di una casa di proprietà del figlio.

In questo articolo, vedremo cosa prevede la normativa e quali sono i chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate.

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La domanda del lettore: ristrutturazione e decesso

Il lettore, in particolare, chiedeva:

“In qualità di familiare convivente, mio padre portava in detrazione le spese per la ristrutturazione della casa di mia proprietà dove entrambi risiedevamo. Chiedo se, dopo il suo decesso, posso detrarre io le spese di ristrutturazione, pur non avendo ricevuto la casa ristrutturata per successione, essendo da sempre stata di mia proprietà. Ho trovato numerosi esempi in cui si parla di trasferimento degli sgravi fiscali per la casa ereditata, ma non quando l’immobile non è di proprietà del de cuius ma del figlio”.

La situazione descritta dal lettore non è rara: capita spesso che un familiare convivente sostenga le spese di ristrutturazione di un immobile che non è di sua proprietà. La questione qui è capire se, alla morte del familiare, il figlio possa continuare a beneficiare delle detrazioni fiscali, anche se l’immobile non è stato oggetto di successione.

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La risposta dell’Agenzia delle Entrate: sì, le detrazioni si trasferiscono

L’Agenzia delle Entrate ha risposto affermativamente alla domanda del lettore, chiarendo che è possibile continuare a beneficiare delle rate residue delle detrazioni fiscali anche dopo il decesso del familiare convivente. Tuttavia, questo è possibile solo a condizione che l’erede, ossia il figlio in questo caso, abbia la detenzione materiale e diretta dell’immobile.

In altre parole, deve essere il proprietario e residente nell’immobile in questione.

Anche se la casa non è stata ereditata tramite successione, ma era già di proprietà del figlio, quest’ultimo può comunque continuare a usufruire delle detrazioni residue che spettavano al padre deceduto. Questo perché il legame giuridico e materiale con l’immobile non viene interrotto, consentendo di mantenere il diritto alle agevolazioni fiscali.

Leggi anche: Bonus Mobili: impossibile trasferimento per decesso o cessione

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Il riferimento normativo: la circolare n. 17/2023

L’Agenzia delle Entrate ha basato la sua risposta sulla circolare n. 17/2023, che chiarisce diverse questioni relative alle detrazioni fiscali per le spese di ristrutturazione. Questa circolare conferma che, in caso di decesso del familiare convivente che ha sostenuto le spese, l’erede può continuare a beneficiare delle rate residue della detrazione, a patto che mantenga la detenzione diretta dell’immobile.

La circolare specifica inoltre che il trasferimento delle detrazioni non dipende dal fatto che l’immobile sia stato o meno ereditato, ma dal fatto che l’erede sia il proprietario e il detentore materiale dell’immobile. Questo chiarimento è particolarmente importante per chi si trova in situazioni simili a quella descritta dal lettore.

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La detenzione materiale e diretta: un requisito fondamentale

Un aspetto cruciale che emerge dalla risposta dell’Agenzia delle Entrate è la detenzione materiale e diretta dell’immobile. Questo requisito è fondamentale per poter continuare a beneficiare delle detrazioni fiscali.

La detenzione materiale si riferisce al fatto che l’erede, pur non avendo acquisito l’immobile tramite successione, deve comunque possederlo fisicamente e utilizzarlo come abitazione.

Il concetto di detenzione diretta è quindi strettamente collegato alla proprietà dell’immobile e al suo utilizzo effettivo. In questo modo, il figlio del defunto che continua a vivere nell’immobile e ne mantiene la proprietà può proseguire nel godimento delle agevolazioni fiscali che erano state inizialmente attribuite al padre.

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Continuità delle agevolazioni fiscali: cosa fare in casi simili?

Per chi si trova in una situazione simile a quella descritta dal lettore, è fondamentale verificare alcuni aspetti per assicurarsi di poter continuare a beneficiare delle detrazioni fiscali. Prima di tutto, è necessario che l’erede mantenga la proprietà e la residenza nell’immobile. Questo garantisce il rispetto della condizione della detenzione materiale e diretta, come specificato dall’Agenzia delle Entrate.

Inoltre, è utile conservare tutta la documentazione relativa alle spese di ristrutturazione e alle detrazioni già usufruite dal familiare deceduto. Questo perché, in caso di controlli, sarà necessario dimostrare il diritto a proseguire nella fruizione delle agevolazioni fiscali residue.



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TAGS: agevolazioni fiscali immobili, Bonus Ristrutturazione, decesso familiare convivente, detrazione spese edilizie, detrazioni fiscali ristrutturazione, successione immobili

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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