Il 7 settembre 2023 è stata firmata la circolare n. 27 dall’Agenzia delle Entrate, che fornisce ulteriori chiarimenti sul Decreto Legislativo n. 11/2023, noto come decreto “Cessioni”.
Questo decreto ha portato a notevoli cambiamenti nell’ambito del Superbonus e dei vari bonus edilizi. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Sommario
Questo nuovo testo normativo ridefinisce i contorni dell’uso del Superbonus e degli altri bonus edilizi, limitando in modo considerevole le opzioni precedentemente disponibili per i beneficiari.
Innanzitutto, a partire dal 17 febbraio 2023, salvo alcune specifiche deroghe, l’opzione per lo sconto in fattura o per la cessione del credito d’imposta è stata essenzialmente annullata. Questo significa che gli attori coinvolti dovranno adeguarsi a un sistema più rigido, in cui la detrazione fiscale è dilazionata su un periodo di anni, limitando così la liquidità immediata che poteva derivare dalla cessione del credito.
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Un altro aspetto di cruciale importanza riguarda la responsabilità del cessionario del credito d’imposta, ora delineata con maggiore chiarezza. Questa nuova norma impone al cessionario un quadro di responsabilità più stringente, aumentando la serietà e l’attenzione che devono essere rivolte alle transazioni che coinvolgono il trasferimento di crediti d’imposta.
La normativa introduce anche nuove eccezioni al divieto generale di cessione del credito, e queste deroghe sono state attentamente circoscritte. Ad esempio, sono previste eccezioni per spese legate all’eliminazione di barriere architettoniche o per interventi la cui documentazione era stata presentata prima dell’entrata in vigore delle nuove regole.
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Per di più, il decreto “Cessioni” ha stabilito nuove condizioni sotto le quali è possibile avvalersi della cosiddetta “remissione in bonis“. Queste ipotesi offrono ai contribuenti vie di fuga per regolarizzare situazioni che, altrimenti, sarebbero risultate penalizzanti dal punto di vista fiscale.
Advertisement - PubblicitàMentre la nuova legislazione impone delle restrizioni significative in vari ambiti, è altrettanto vero che essa prevede alcune specifiche deroghe, concepite per attutire l’impatto delle nuove regole su determinate situazioni.
Ad esempio, le spese sostenute per interventi di eliminazione delle barriere architettoniche o per progetti già avviati e documentati prima della data di entrata in vigore delle nuove regole, continuano a beneficiare delle precedenti modalità di sconto o cessione del credito. Analogamente, per certi tipi di interventi edilizi in cui è stata presentata la documentazione necessaria o adottate delibere assembleari prima del 17 febbraio 2023, le vecchie opzioni restano applicabili.
In questo contesto, è ancora possibile effettuare sconti su fattura o cedere il credito:
La circolare fornisce ulteriori spiegazioni su come applicare la deroga in caso di modifiche alla Cila o di progetti avviati prima dell’obbligo di presentare la Cila. Sottolinea inoltre che le condizioni devono essere adempiute specificatamente per i lavori principali.
Queste deroghe rappresentano un elemento di flessibilità all’interno di un quadro normativo altrimenti molto rigido, e servono a evitare ingiustizie o disagi eccessivi per quei soggetti che si trovano in situazioni particolari.
Advertisement - PubblicitàLe alternative per una “remissione in bonis” sono state notevolmente arricchite grazie all’ultimo aggiornamento normativo. Oltre ai tradizionali strumenti di sanatoria come il pagamento di una somma compensativa o la presentazione di una dichiarazione rettificativa, sono state introdotte nuove vie per regolarizzare la propria posizione fiscale o amministrativa.
Questo ampliamento delle opzioni offre ai contribuenti una maggiore flessibilità e, in certi casi, la possibilità di evitare sanzioni pecuniarie o altre conseguenze legali.
Per esempio, ora è possibile fare uso di meccanismi di autodenuncia per alcune violazioni, permettendo così una risoluzione più rapida e meno onerosa del contenzioso. Inoltre, l’introduzione di accordi preventivi con le autorità fiscali offre un ulteriore livello di certezza e chiarezza, riducendo il rischio di futuri controlli o sanzioni.
Queste nuove strade per la “remissione in bonis” sottolineano la volontà delle autorità di rendere il sistema più equo e comprensibile, senza tuttavia abbassare la guardia sulla lotta all’evasione fiscale e alle altre irregolarità. È quindi essenziale che i contribuenti si aggiornino a fondo sulle nuove opzioni a disposizione, e, in caso di dubbi, consultino professionisti esperti per navigare nel complicato universo delle normative fiscali e amministrative.
Advertisement - PubblicitàL’Agenzia delle Entrate ha chiarito anche il divieto per le pubbliche amministrazioni di acquistare crediti d’imposta derivanti dalle opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. Viene anche definita la possibilità per il cessionario del credito di ripartire la quota annuale del credito d’imposta in ulteriori rate, qualora non possa utilizzarla integralmente.
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