Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT) sta per pubblicare una circolare che chiarirà i costi delle oblazioni necessari per sanare le irregolarità edilizie, come previsto dal nuovo decreto Salva Casa.
Questo provvedimento mira a fornire un quadro di riferimento chiaro per i Comuni, che attualmente incontrano difficoltà nel calcolare correttamente gli importi da richiedere per la regolarizzazione di piccole difformità edilizie.
Quali saranno le novità previste dal decreto? Come cambierà la gestione delle pratiche edilizie in sospeso? Scopriamolo nei dettagli.
Sommario
Il decreto Salva Casa introduce un meccanismo che consente ai cittadini di regolarizzare difformità edilizie attraverso il pagamento di oblazioni, che variano a seconda della gravità dell’infrazione e della conformità delle opere. La circolare esplicativa del MIT, richiesta dal Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, mira a creare un “listino prezzi” standard per guidare gli enti locali.
L’obiettivo è di eliminare la cosiddetta “paura della firma” da parte dei funzionari comunali, preoccupati dalle implicazioni legali connesse all’autorizzazione delle pratiche edilizie, soprattutto in seguito alle indagini condotte dalla procura di Milano.
Le sanzioni previste dal decreto spaziano da un minimo di 1.032 euro a un massimo di 10.328 euro. Tuttavia, in presenza di conformità urbanistica sia al momento della realizzazione che alla presentazione della domanda, gli importi delle oblazioni saranno dimezzati, con un range che va dai 516 ai 5.164 euro.
Questo sistema punta a fornire una risposta precisa e uniforme alle richieste di regolarizzazione edilizia, alleggerendo il carico amministrativo sui Comuni e assicurando maggiore trasparenza.
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Advertisement - PubblicitàL’introduzione di un “listino prezzi” per le oblazioni da parte del Ministero delle Infrastrutture ha una duplice finalità: da un lato, semplificare il lavoro degli uffici comunali, dall’altro, incentivare i cittadini a regolarizzare la loro posizione edilizia, favorendo così un maggior afflusso di entrate nelle casse degli enti locali. Secondo le stime del Ministero, ci sono infatti migliaia di pratiche pendenti che potrebbero finalmente trovare una soluzione.
Il solo Comune di Roma, ad esempio, ha circa 200.000 pratiche arretrate legate a tre condoni precedenti.
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L’idea di Salvini è che, senza questo intervento normativo, molti di questi procedimenti resterebbero bloccati per anni, generando incertezza e una stagnazione nella gestione del territorio. La circolare del MIT, dunque, si configura come uno strumento operativo pensato per sbloccare situazioni di stallo e consentire ai Comuni di risolvere pratiche edilizie rimaste sospese, utilizzando i proventi delle oblazioni per finanziare progetti a favore della collettività.
L’obiettivo a lungo termine è quello di promuovere una maggiore conformità urbanistica e una pianificazione del territorio più efficiente e trasparente.
Advertisement - PubblicitàOltre a regolarizzare le irregolarità edilizie, il decreto Salva Casa si pone l’obiettivo di sbloccare molti cantieri fermi a causa di contenziosi legati a presunte difformità urbanistiche. Un caso emblematico è rappresentato dalla città di Milano, dove la procura ha avviato indagini su alcuni cantieri che avrebbero superato i limiti di altezza e densità previsti dal piano regolatore comunale.
Questa situazione ha portato a una paralisi dei lavori in diverse zone, con un impatto negativo sullo sviluppo urbano e sull’economia locale.
Per risolvere il problema, la maggioranza alla Camera ha presentato una proposta di legge che punta a garantire una maggiore chiarezza nelle norme urbanistiche. Questo provvedimento dovrebbe introdurre un riordino organico della normativa entro sei mesi, attraverso un accordo tra governo e enti locali. L’obiettivo è evitare interpretazioni divergenti e discrezionali delle regole, stabilendo criteri certi per l’approvazione dei progetti edilizi, specialmente per quelli situati in aree sensibili o con vincoli particolari.
Questo intervento normativo non solo permetterà di sbloccare i cantieri fermi, ma consentirà anche di evitare ulteriori interruzioni in futuro, favorendo un ambiente di maggiore certezza giuridica per imprese e cittadini.
Advertisement - PubblicitàUna delle principali novità introdotte dal decreto Salva Casa riguarda l’adeguamento delle regole per la pianificazione urbanistica a livello comunale. Il governo, insieme a regioni, province e comuni, dovrà identificare i casi in cui è necessario predisporre un piano particolareggiato o una lottizzazione convenzionata per la realizzazione di nuove costruzioni.
Questo permetterà di uniformare le normative, garantendo una gestione più ordinata e omogenea del territorio.
Le disposizioni del decreto si applicheranno in particolare agli interventi edilizi già realizzati o autorizzati prima dell’entrata in vigore della nuova normativa. Questi interventi saranno considerati conformi alla disciplina urbanistica, a condizione che rispettino alcuni requisiti: la costruzione di nuovi edifici su lotti individuali situati in aree edificate e urbanizzate; la sostituzione di edifici esistenti in aree con una struttura urbana definita e consolidata; e gli interventi di ristrutturazione su edifici esistenti in contesti già urbanizzati.
Tali precisazioni sono fondamentali per evitare interpretazioni ambigue e garantire una maggiore trasparenza nella gestione delle pratiche.
Inoltre, il decreto introduce una nuova definizione di ristrutturazione edilizia, che ora comprende anche gli interventi di demolizione e ricostruzione, sia totale che parziale, purché autorizzati o realizzati a partire dalla data di entrata in vigore del decreto stesso. Questa estensione è particolarmente significativa, poiché amplia le possibilità di intervento sugli edifici esistenti e offre un’opportunità per rinnovare il patrimonio edilizio obsoleto senza necessità di permessi ulteriori.
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