Il Conto Termico è una formula di incentivazione messa in pratica dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici), e destinata alle Pubbliche Amministrazioni, alle imprese e ai soggetti privati. Lo scopo è quello di incentivare l’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Leggi: “Conto Termico 2020: come funziona e chi può accedere all’incentivo”.
L’invio della richiesta all’incentivo è la fase più delicata per quanto riguarda l’accettazione. Non è raro che le pratiche vengano respinte per assenza di documenti o per vari errori legati al modulo da inviare.
Il GSE stesso ha riscontrato la presenza di varie incomprensioni da parte degli utenti in fase di istruttoria. E ha provveduto così a pubblicare una guida ai “Chiarimenti Operativi” sul Conto Termico, che può essere consultata qui.
Advertisement - PubblicitàIl GSE ha strutturato la sua guida tenendo conto dei tre principali errori che gli utenti compiono più frequentemente in fase di istruttoria.
Questi sono:
Nella spiegazione del GSE per le suddette problematiche, leggiamo i seguenti punti.
Per quanto riguarda la documentazione assente e l’identificazione errata del richiedente, si puntualizza che:
Arriviamo quindi alla spiegazione del 2° punto, quello che concerne i bonifici. IL GSE spiega che l’incentivo viene negato nel caso in cui nella ricevuta di versamento si specifichino codici o normative riguardanti altri incentivi statali.
Si esorta quindi a non utilizzare modelli di bonifico con riferimenti a detrazioni fiscali. E di non giustificare la causale con riferimenti a normative relative ad altri incentivi.
Per quanto riguarda gli impianti invece, si precisano i seguenti punti:
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