Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avviato il dialogo con le Regioni per l’approvazione definitiva del decreto “Conto Termico 3.0”, promosso dal ministro Gilberto Pichetto.

Questo provvedimento introduce importanti novità per incentivare interventi di piccole dimensioni finalizzati all’efficienza energetica e alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici.

Ma quali sono i principali cambiamenti rispetto alla precedente normativa del 2016? E come possono accedere agli incentivi pubblici e privati? Scopriamolo insieme.

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Ampliamento della platea dei beneficiari e nuove categorie ammesse

Una delle principali novità del decreto è l’ampliamento della platea dei beneficiari. Il nuovo meccanismo equipara gli enti del terzo settore alle amministrazioni pubbliche, consentendo a organizzazioni no-profit di accedere agli incentivi al pari degli enti locali. Questo passo rappresenta un significativo avanzamento nel riconoscimento del ruolo del terzo settore nella promozione dell’efficienza energetica.

Un altro importante aggiornamento riguarda l’estensione delle misure di incentivo anche agli edifici non residenziali privati, finora esclusi dal decreto del 2016. Ciò consentirà a proprietari di capannoni industriali, uffici e altre strutture non residenziali di migliorare le proprie prestazioni energetiche beneficiando dei contributi previsti.

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Nuove tipologie di interventi ammissibili e spese agevolabili

Il Conto Termico 3.0 introduce un’importante ampliamento e diversificazione degli interventi ammissibili, riflettendo le evoluzioni del mercato energetico e tecnologico. Tra le novità più rilevanti si segnalano:

  • Impianti solari fotovoltaici con sistemi di accumulo integrati, a condizione che siano installati congiuntamente alla sostituzione di impianti termici tradizionali con impianti a pompe di calore elettriche.
  • Colonnine di ricarica per veicoli elettrici, una misura pensata per incentivare la mobilità sostenibile, che diventa sempre più strettamente legata alle politiche energetiche per la transizione ecologica.

Oltre all’inclusione di nuove tecnologie, è stata prevista la revisione dei massimali di spesa, sia specifici che assoluti. Questo aggiornamento tiene conto dell’aumento dei prezzi di mercato, che ha reso necessario un adeguamento per garantire la reale efficacia degli incentivi.

Questa evoluzione si pone come una risposta concreta alla necessità di integrare soluzioni energetiche avanzate per il settore edilizio, sia pubblico che privato, rafforzando al contempo le strategie di decarbonizzazione e riduzione dei consumi.

Leggi anche: Conto Termico 3.0: le novità, gli obiettivi e quando entrerà in vigore

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Incentivi specifici per piccoli comuni e strutture pubbliche

Un aspetto cruciale del Conto Termico 3.0 è il rafforzamento degli incentivi per interventi su edifici di particolare rilevanza pubblica, con un’attenzione specifica per i piccoli comuni e le strutture di pubblica utilità.

  • L’incentivo coprirà il 100% delle spese ammissibili per interventi realizzati su edifici ad uso pubblico situati in comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti. Questa misura punta a sostenere i centri minori, spesso penalizzati dalla mancanza di risorse per interventi strutturali di efficientamento energetico.
  • Sono inclusi interventi su edifici scolastici, strutture ospedaliere e altre strutture sanitarie – comprese quelle residenziali, di assistenza e di ricovero appartenenti al Sistema Sanitario Nazionale. Tale previsione si allinea alle disposizioni del decreto-legge 104/2020, offrendo un sostegno diretto a settori strategici per il benessere collettivo.

Queste misure garantiscono un impatto significativo in termini di risparmio energetico, soprattutto nelle aree più piccole e meno servite, e contribuiscono a migliorare le infrastrutture pubbliche, con ricadute positive per la collettività.

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Accesso agli incentivi tramite comunità energetiche

Una novità rilevante riguarda la possibilità di accedere agli incentivi attraverso comunità energetiche e configurazioni di autoconsumo. Questa opzione permette sia alle amministrazioni pubbliche che ai privati di aggregarsi per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili, ottimizzando i costi e favorendo la sostenibilità.

Il modello delle comunità energetiche si configura come un passo concreto verso un futuro basato sulla condivisione dell’energia, incentivando l’uso efficiente delle risorse energetiche locali.

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Il ruolo del GSE e il periodo transitorio

Per garantire una gestione efficace degli incentivi previsti dal Conto Termico 3.0, il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) sarà responsabile dell’aggiornamento del portale attraverso il quale sarà possibile presentare le richieste. Tale aggiornamento avverrà entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto, facilitando così l’accesso agli incentivi per tutti i soggetti interessati.

Inoltre, è stato previsto un periodo transitorio per le amministrazioni pubbliche. Durante questa fase, alcune disposizioni del precedente decreto ministeriale del 16 febbraio 2016 rimarranno applicabili, permettendo una transizione graduale verso le nuove regole introdotte dal Conto Termico 3.0. Questa scelta è volta a evitare blocchi operativi e consentire un adeguamento progressivo alle nuove disposizioni.