La Commissione Urbanistica del Consiglio Regionale del Lazio ha recentemente approvato una proposta di legge che mira a sbloccare numerose pratiche di regolarizzazione edilizia, attualmente bloccate a causa di vincoli introdotti successivamente al 2004.
Questa proposta, sostenuta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, promette di eliminare una disparità di trattamento tra i cittadini e di portare importanti benefici economici alle casse comunali.
Ma quali sono i dettagli di questa nuova normativa e come influenzerà i cittadini e le amministrazioni locali?
Sommario
La proposta di legge n° 150 per sbloccare le pratiche di regolarizzazione edilizia è stata presentata da Fratelli d’Italia lo scorso Aprile, con il supporto di Forza Italia e Lega. Dopo diversi mesi di discussione, la Commissione Urbanistica ha dato il via libera al testo, permettendo così di procedere verso l’approvazione finale in aula.
Questo passo rappresenta una svolta significativa nel processo di modifica della legge regionale numero 12 del 2004, che fino ad ora ha impedito la regolarizzazione di molti edifici a causa di vincoli ambientali e paesaggistici introdotti successivamente.
Advertisement - PubblicitàAttualmente, nel Lazio, sono decine di migliaia le pratiche di condono edilizio ferme a causa dei vincoli sopraggiunti dopo il 2004. Questi vincoli, spesso di natura ambientale o paesaggistica, hanno creato una situazione discriminatoria tra i cittadini.
Due residenti nella stessa area possono trovarsi in situazioni completamente diverse a seconda della data di introduzione del vincolo rispetto alla presentazione della loro domanda di condono.
Questo non solo ha generato frustrazione tra i cittadini, ma ha anche avuto un impatto negativo sulle casse della Regione Lazio, con mancati introiti stimati in miliardi di euro.
La nuova legge proposta mira a risolvere queste disparità, permettendo la regolarizzazione di quegli edifici su cui sono stati apposti vincoli successivamente al 2004. Secondo l’assessore all’Urbanistica della Regione Lazio, Pasquale Ciacciarelli, questa norma eliminerà le disparità di trattamento tra i cittadini e faciliterà il lavoro degli uffici comunali, che potranno finalmente definire pratiche sospese da anni.
Inoltre, la consigliera regionale di Fratelli d’Italia, Laura Corrotti, ha sottolineato che il provvedimento potrebbe portare fino a 27 milioni di euro nelle casse dei comuni laziali, sbloccando circa 46.000 domande di condono.
Advertisement - PubblicitàSecondo i dati forniti da Sogeea S.p.A. e dal suo direttore scientifico Sandro Simoncini, docente di urbanistica presso Uninettuno, la mancata regolarizzazione delle pratiche di condono edilizio ha causato un deficit stimato di circa 3,6 miliardi di euro per le casse pubbliche.
La nuova normativa non richiede stanziamenti economici da parte della Regione Lazio, ma consentirà di incamerare significative somme dai comuni. La consigliera Corrotti ha espresso soddisfazione per la collaborazione tra tutte le parti coinvolte, evidenziando come questo percorso abbia contribuito a semplificare le procedure urbanistiche e a migliorare la gestione delle istanze territoriali nel Lazio.
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