Quali orari è necessario rispettare e quali sono i rischi se gli interventi di ristrutturazione vengono eseguiti durante le ore di silenzio?
Per preservare i rapporti di buon vicinato e allontanare i rischi di antipatici litigi condominiali il principio generale è il rispetto delle regole comuni. Niente schiamazzi e comportamenti fuori luogo, ma soprattutto pieno rispetto degli orari e del buon vivere.
Creare un buon clima basato su rapporti civili in ambito condominiale non è sempre facile, ma certamente possibile con un minimo di impegno, educazione e la volontà di tutti gli inquilini. Mostrarsi rispettosi verso gli altri e avere dei comportamenti corretti semplifica le cose.
Ma quali orari è necessario rispettare e quali sono i rischi se gli interventi di ristrutturazione vengono eseguiti durante le ore di silenzio?
I comportamenti rumorosi sono circostanze che purtroppo si ripetono abbastanza spesso, vediamo perciò di seguito come comportarsi civilmente in un condominio e a quali orari attenersi.
Sommario
La vita in un condominio diventa più facile con il rispetto reciproco tra i condomini, da tutelare partendo dalle attenzioni da riservare alle attività quotidiane più semplici e ripetitive. Da questo punto di vista è necessario prestare attenzione a piccole ma frequenti azioni come al corretto utilizzo della lavatrice, all’uso comune del cortile e alla cura dei propri animali.
In un condominio ci sono dei limiti da non superare assolutamente per vivere in pace e rispettando gli altri.
Se da un lato ciascuno nella propria abitazione è libero di fare ciò che vuole, dall’altro è opportuno sempre ricordare che si vive in un contesto comune e bisogna salvaguardare il riposo degli altri condomini. La ratio per cui nei regolamenti condominiali vengono previsti gli orari di silenzio, fasce durante le quali è necessario osservare il silenzio e non fare rumore.
A tal proposito, le attività più rumorose sono da rimandare in altri orari.
Generalmente nei condomini gli orari di silenzio da rispettare sono compresi tra le ore 21,00 e le ore 8,00 del mattino e tra le ore 13,00 e le ore 16,00.
Nella stagione estiva le cose cambiano perché gli orari diventano più elastici ed è permesso fare rumore fino a più tardi. In caso di feste, messa in funzione di elettrodomestici o ascolto di musica ad alto volume, in estate la tolleranza può arrivare anche fino alle ore 23,00. Si tratta di fasce orarie di massima perché ciascun condominio in assemblea può regolamentare orari diversi.
A tutti gli effetti quindi le regole vengono stabilite dal regolamento condominiale, il documento che certifica le fasce orarie nel corso delle quali è necessario avere comportamenti silenziosi e gli orari nei quali è possibile fare più rumore. I condomini in seduta comune possono prevedere anche fasce orarie divise per periodo:
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Advertisement - PubblicitàAl rispetto di determinati orari di silenzio non sono tenuti esclusivamente i condomini, ma anche le imprese che operano nel campo delle manutenzioni e delle ristrutturazioni. Ciascun comune stabilisce le fasce orarie nelle quali è consentito impiegare attrezzi e macchine di lavoro rumorosi, una misura da prendere sempre nel rispetto del riposo dei condomini.
Indipendentemente dai lavori da fare, cioè dal fatto che gli interventi siano rivolti a favore di soggetti privati o che siano lavori di natura pubblica (sistemazione di tubi dell’acqua, rifacimento stradale, etc.), le imprese devono rispettare gli orari fissati dai comuni.
Solitamente le fasce orarie nelle quali sono consentiti gli interventi vanno dalle ore 8,00 alle ore 13,00 e dalle ore 16,00 alle ore 20,00.
Nell’ipotesi in cui una ditta necessiti di orari più elastici per l’effettuazione di interventi rumorosi, la stessa ha l’opportunità di richiedere un permesso speciale al comune competente. In assenza dell’autorizzazione comunale, l’impresa incaricata ha l’obbligo di attenersi scrupolosamente agli orari previsti.
Advertisement - PubblicitàUn’altra attività molto discussa a livello condominiale interessa l’innaffiamento delle piante: quando si può farlo senza infastidire i condomini dei piani inferiori o i passanti?
Il gocciolamento infatti è poco gradito da chi lo subisce. Nell’ipotesi in cui, in merito alla questione, nulla è previsto dal regolamento di condominio, allora bisogna intervenire al più presto per discuterne orari e modalità nella prossima assemblea.
Il buon senso deve comunque prevalere per trovare un punto di incontro per tutelare il diritto di innaffiare le piante e allo stesso tempo per non disturbare gli altri condomini con il gocciolamento dell’acqua. In questo caso dunque le parti coinvolte hanno l’interesse a trovare un pacifico accordo per il bene comune e per non intraprendere azioni singole contro la volontà altrui.
Restando in tema, è bene precisare come anche se con le dovute precauzioni non sia vietato per legge mettere dei vasi su un balcone, ai sensi degli artt. 674 e 675 del Codice Penale, nei casi di danni a persone o cose, i proprietari dei vasi ne rispondono direttamente. Questi ultimi, infatti, sono tenuti al risarcimento dei danni come previsto dall’articolo 2043 del Codice Civile e dall’articolo 185 Codice Penale.
Advertisement - PubblicitàNon tutti i condomini purtroppo sono soliti attenersi al regolamento condominiale e alle norme che richiamano dei corretti comportamenti. Contro i fastidiosi atteggiamenti e rumori è possibile far valere i propri diritti attraverso le seguenti azioni:
Purtroppo nelle ipotesi di schiamazzi l’intervento delle forze dell’ordine non è sempre scontato. In merito alla faccenda si è espressa la Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 25424 del 20 giugno 2016, ha stabilito che i reati di disturbo al riposo si configurano nel momento in cui si manifestano entrambe le situazioni seguenti:
Di fronte a circostanze simili un primo passo da intraprendere è cercare un accordo bonario, interpellando a tal fine l’amministratore o direttamente durante le riunioni assembleari. Provare a risolvere le problematiche all’interno dell’assemblea condominiale è la linea da seguire più semplice per concordare modalità e orari, da rispettare però assolutamente.
Diversamente, non resta che agire per via legale, anche se in questo caso i tempi si allungano e ci sono dei costi abbastanza alti da sostenere.
Advertisement - PubblicitàOggi un bel numero di animali vivono in appartamento, una circostanza che spesso crea problemi e malumori tra i vicini di casa. I cani per natura non possono conoscere le fasce orarie previste dal regolamento condominiale, quindi abbaiano a qualunque ora del giorno e della notte.
Inoltre, la Legge 2020/2012 sulla riforma sul condominio ha stabilito che il regolamento di condominio non può negare il possesso di animali domestici (articolo 1138 Codice Civile).
Art. 1138 Codice Civile
Regolamento di condominio
[…]
Le norme del regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici.
L’unica strada da perseguire quando i rumori dei cani diventano insopportabili è dimostrare che arrechino pregiudizio alla collettività degli inquilini e che superano i livelli di tolleranza. In altre parole, vanno presentate al giudice le prove per dimostrare le reale situazione di grave fastidio.
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Advertisement - PubblicitàCon un minimo di buona volontà, buon senso ed educazione andare d’accordo con gli altri inquilini del condominio non è difficile, basta conoscere e seguire il regolamento condominiale e i principi generali delle norme comportamentali. Instaurare i rapporti di buon vicinato conviene a tutti per vivere le giornate serenamente e senza litigi, anche perché le buone regole dovrebbero essere innate in tutti e non una prerogativa di pochi.
A titolo esemplificativo, coloro che ascoltano la musica ad alto volume sin dalle prime ore del mattino evidentemente non hanno capito ancora che questo comportamento non è da tenere perché infastidisce molto il riposo altrui.
Fortunatamente esistono le assemblee condominiali per discutere con i diretti interessati e mettere da parte eventuali rancori e disagi. In maniera civile ed educata in assemblea ognuno ha il diritto di far valere le proprie ragioni e invitare gli altri a rispettare gli orari di silenzio e il proprio riposo. Da parte sua, l’amministratore ha il compito di intervenire per risolvere le controversie e ripristinare un buon clima tra i condomini. Finire in tribunale per qualche dissapore deve rappresentare la soluzione estrema, non il primo passo da fare.
Molto spesso infatti il ricorso al giudice ha avuto come conseguenza l’inasprimento dei rapporti. Al contrario, l’accordo bonario non solo riappacifica e rasserena gli animi, ma comporta anche un risparmio in termini economici non indifferente.
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