Recentemente, è emerso un chiarimento importante riguardante gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) e gli enti analoghi nel contesto delle normative 2024.
La sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Lucia Albano, ha fornito dettagli cruciali sull’applicabilità della cessione crediti Superbonus per tali enti, sollevando discussioni e interrogazioni parlamentari.
In questo articolo, esploreremo le nuove regole per la cessione dei crediti Superbonus per gli Iacp, le risposte del Mef alle recenti interrogazioni, e le implicazioni per il settore dell’edilizia sociale.
Sommario
Nel 2024, gli Istituti autonomi case popolari (Iacp) e gli enti analoghi di house providing continuano a rappresentare un’eccezione nell’ambito della cessione dei crediti Superbonus, secondo le disposizioni del Decreto blocca cessioni (DL 11/2023, convertito nella Legge 38/2023).
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La conferma arriva in risposta a un’interrogazione parlamentare, evidenziando che gli Iacp possono ancora beneficiare dello sconto in fattura e della cessione del credito, a patto che siano stati costituiti entro il 17 febbraio 2023. Tuttavia, la deroga specificata dal decreto non si estende ai condomìni a prevalente proprietà Iacp che non rientrano completamente sotto la gestione Iacp, delineando un ambito di applicazione ben definito per queste agevolazioni.
Advertisement - PubblicitàCon l’entrata in vigore del Decreto blocca cessioni, si delineano scenari distinti per gli Iacp e per i privati nel contesto della cessione dei crediti Superbonus.
Gli Iacp, se costituiti entro il limite temporale del 17 febbraio 2023, mantengono la possibilità di cedere i crediti derivanti dai nuovi lavori, una flessibilità concessa per facilitare l’implementazione di interventi antisismici e di efficientamento energetico.
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Per i privati, invece, la cessione dei crediti è vincolata alla data di acquisizione dei titoli abilitativi, fissata al 16 febbraio 2023. Un’eccezione rilevante riguarda le aree colpite da eventi sismici, per le quali il Superbonus rimane accessibile fino al 31 dicembre 2025, mantenendo l’aliquota originaria del 110%.
Questo quadro normativo evidenzia un impegno verso la resilienza e la sostenibilità ambientale, pur introducendo specifiche restrizioni per orientare l’applicazione del Superbonus.
Advertisement - PubblicitàNell’ambito degli Iacp e degli enti analoghi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha fornito chiarimenti sulle aliquote applicabili ai diversi anni, delineando un percorso decrescente del supporto economico: dal Superbonus del 90% o 110% nel 2023 (a seconda del grado di avanzamento dei lavori) al 70% nel 2024, fino al 65% nel 2025.
Questa graduale riduzione riflette una strategia di progressivo allineamento alle politiche di bilancio, pur continuando a incentivare interventi significativi in ambito di efficienza energetica e sicurezza antisismica.
L’attuale configurazione delle aliquote e delle condizioni per accedere al Superbonus per gli Iacp evidenzia un equilibrio tra la necessità di stimolare l’edilizia sociale sostenibile e le esigenze di sostenibilità finanziaria delle politiche pubbliche. Rappresenta, inoltre, un chiaro segnale dell’importanza attribuita agli interventi sugli edifici sociali, cruciale per migliorare la qualità della vita dei cittadini meno abbienti e per promuovere una transizione energetica equa.
Queste nuove regole e aliquote introducono sfide e opportunità per il settore dell’edilizia, richiedendo un’attenta pianificazione e una profonda comprensione delle normative per massimizzare i benefici derivanti dal Superbonus.
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