Il 24 dicembre scorso, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del Decreto Fiscale, è stato introdotto l’utilizzo del nuovo DURC Fiscale. Diventano così effettivi i controlli sull’affidabilità fiscale e contributiva delle imprese edilizie, e non solo. La notizia ha destato subito grande clamore, soprattutto da parte delle aziende interessate.
Per effettuare tali controlli, servirà appunto il DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) Fiscale, che certificherà che tutte le documentazioni e le disposizioni degli appalti siano in regola. Vediamo a chi è rivolto il nuovo provvedimento e in che cosa consiste.
Advertisement - PubblicitàL’utilizzo del nuovo DURC Fiscale sarà particolarmente rilevante soprattutto nei settori di edilizia, agricoltura e logistica. È proprio in questi ambiti infatti che si verificano più di frequente numerosi episodi di evasione fiscale e contributiva.
L’articolo 4 del nuovo provvedimento stabilisce che i lavori e le opere di valore complessivo annuo superiore ai 200 mila euro, che verranno commissionate come appalti, subappalti o imprese affidatarie, saranno continuamente soggetti a controlli e verifiche.
Il Decreto Fiscale 2020 conferisce quindi maggiore responsabilità ai committenti, che dovranno pretendere il rilascio delle copie di tutte le ricevute fiscali inerenti al lavoro da svolgere.
Si stabilisce infatti che i committenti che affidano la realizzazione di un’opera “a un’impresa, tramite contratti di appalto, subappalto, affidamento a soggetti consorziati o rapporti negoziali comunque denominati caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera presso le sedi di attività del committente con l’utilizzo di beni strumentali di proprietà di quest’ultimo o ad esso riconducibili in qualunque forma, sono tenuti a richiedere all’impresa appaltatrice o affidataria e alle imprese subappaltatrici, obbligate a rilasciarle, copia delle deleghe di pagamento relative al versamento delle ritenute”.
Advertisement - PubblicitàDa quest’anno quindi, si stabiliscono nuove regole per quanto riguarda il rapporto lavorativo tra chi commissiona e chi esegue. In sostanza, cresce la responsabilità del committente che stipula un rapporto di collaborazione professionale con un’impresa appaltatrice, subappaltatrice o affidataria.
Se infatti la realizzazione dell’opera comporta una spesa annua maggiore di 200 mila euro, e richiede la manodopera di operai direttamente coinvolti nell’esecuzione del servizio, il committente sarà tenuto a pretendere il rilascio di tutte le ricevute fiscali dall’impresa appaltatrice. Quest’ultima, ovviamente, avrà l’obbligo di stilare e consegnare la copia delle ricevute al committente.
Le verifiche imposte tramite l’utilizzo del DURC Fiscale saranno eseguite mensilmente, e avranno il compito di certificare che ogni appalto sia in regola col versamento dei contributi e delle ritenute fiscali.
Il committente non sarà tenuto a richiedere le ricevute solo nel caso in cui si rivolga ad aziende appaltatrici ritenute affidabili. Ovvero, quelle che operano nel settore da almeno 3 anni e che hanno sempre agito con regolarità. Inoltre, non dovranno risultare avvisi di addebito o segnalazioni di riscossione passati o pendenti attribuibili all’impresa appaltatrice.
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