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Registri immobiliari: dati saranno condivisi con tutti i Paesi europei

Registri immobiliari: dati saranno condivisi con tutti i Paesi europeiRegistri immobiliari: dati saranno condivisi con tutti i Paesi europei
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È stato pubblicato di recente l’ultimo numero della rivista dell’Agenzia delle Entrate dedicata al governo del territorio, catasto e mercato immobiliare, Territorio Italia n. 1/2022.

Al suo interno troviamo uno studio condotto da Agostina Lodde – dell’Ufficio Coordinamento Servizi Tributari DC SCCPI dell’Agenzia delle Entrate – che propone un resoconto sui progetti e sui primi risultati legati all’obiettivo di “Interconnessione dei Registri Europei della Proprietà Immobiliare”.

Si comunicano in particolare i risultati riguardanti il progetto destinato a permettere la condivisione delle informazioni tra tutti gli Stati membri europei, che sia accessibile sia a cittadini che a professionisti, con un unico punto di accesso ai sistemi di pubblicità immobiliare.

Approfondiamo di seguito.

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Registri immobiliari, si punta all’interconnessione: la situazione attuale

Il progetto studiato per favorire la condivisione dei dati trascritti nei registri immobiliari con tutti gli Stati europei si chiama LRI (Land Registers Interconnection) Member State Connection 2, e consentirà un unico punto d’accesso a tutti i dati attraverso il portale europeo della giustizia elettronica, e-Justice portal.

Il primo progetto pilota è iniziato nel mese di marzo 2018, con l’implementazione dei dati presenti nei registri di Austria ed Estonia al motore di ricerca immobiliare paneuropeo. Il progetto ha portato al risultato che ad oggi:

[…] potenzialmente tutti i 500 milioni di cittadini europei, tutte le aziende e i gruppi di utenti professionali (ad es. giudici, funzionari dei tribunali, notai, avvocati) di tutti gli Stati membri possono consultare i Registri di Estonia e Austria per acquisire informazioni relative alla proprietà immobiliare […].

Nel corso del secondo progetto pilota, iniziato a marzo 2020, la stessa cosa è stata fatta con i registri immobiliari della Lettonia. Ungheria, Spagna e Portogallo hanno invece predisposto delle analisi più approfondite per valutare le condizioni legate all’interconnessione.

Per quanto riguarda l’Italia, si fa sapere che l’Agenzia delle Entrate è stata sempre coinvolta nelle fasi di analisi e progettazione, mediante l’invio di informazioni utili all’inquadramento del sistema italiano nonché per via del contributo costante al più grande progetto “IMOLA”, sviluppato dall’associazione ELRA (European Land Registry Association) e iniziato nel 2014 come “tentativo di realizzare un modello unificato e comprensibile di informazioni immobiliari a livello transfrontaliero.

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Interconnessione: motivi, ostacoli all’attuazione, contributo 80%

L’interconnessione dei dati dei registri immobiliari europei è un progetto ideato per superare gli attuali problemi di “discrepanza, complessità e molteplicità dei sistemi di registrazione immobiliare tra gli Stati membri”, così che ogni cittadino europeo possa “recuperare le informazioni rilevanti attraverso un’unica interfaccia adattiva multilingue, nel rispetto delle specificità legali e tecniche nazionali.

Nonostante infatti i sistemi attualmente utilizzati dai vari Paesi per la registrazione immobiliare siano considerevolmente differenti tra loro, presentano comunque di base le informazioni fondamentali per una sicura circolazione immobiliare che sia interconnessa.

Si tratta in ogni caso di un progetto che richiede impegni organizzativi e risorse economiche ingenti. Per l’Italia ad esempio sarebbe in primo luogo necessario progettare e implementare i servizi web nazionali disponibili in modo da metterli in comunicazione con la piattaforma di interconnessione.

Ma le maggiori difficoltà che non consentono ad oggi l’interconnessione dei registri italiani sono state riscontrate in relazione al sistema di controllo accessi e al sistema pagamenti.

Per favorire la partecipazione al progetto si prevede a favore di tutti i paesi il riconoscimento di un co-finanziamento della Commissione Europea, che coprirà l’80% delle spese da sostenere.



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TAGS: registri immobiliari, Territorio Italia

Autore: Redazione Online

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