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Categorie Catastali: la mini guida per capirle al meglio

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Nel panorama immobiliare e fiscale italiano, la conoscenza delle categorie catastali riveste un ruolo cruciale. Queste classificazioni, stabilite dall’Agenzia delle Entrate, non solo determinano la rendita catastale degli immobili ma influenzano anche significativamente il calcolo delle imposte e la comprensione delle caratteristiche specifiche di ogni proprietà.

Dal cittadino che acquista la sua prima casa al professionista del settore immobiliare, la comprensione delle categorie catastali è indispensabile per navigare con sicurezza nel mercato immobiliare e comprendere le proprie responsabilità fiscali.

Con una gamma che va dalle abitazioni di tipo signorile agli edifici a carattere monumentale, queste categorie forniscono una mappatura essenziale del patrimonio immobiliare italiano, contribuendo alla pianificazione urbana e alla regolamentazione del territorio.

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Quali categorie catastali esistono?

Le categorie catastali sono, come detto precedentemente, classificazioni utilizzate dall’Agenzia delle Entrate per identificare le diverse tipologie di immobili presenti sul territorio nazionale. Questa classificazione è fondamentale per determinare la rendita catastale di un immobile, che a sua volta influisce sul calcolo di imposte e tasse come l’IMU (Imposta Municipale Propria) e la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili).

Leggi anche: Rendita, superficie e categorie catastali: La guida completa

Le categorie catastali sono suddivise principalmente in cinque gruppi, ognuno dei quali corrisponde a una diversa tipologia di utilizzo dell’immobile:

Categorie A (Abitazioni)

Comprendono diverse sottocategorie, dalla A/1 (abitazioni di tipo signorile) alla A/11 (abitazioni e alloggi tipici dei luoghi). Queste categorie sono destinate alle abitazioni private e ai loro annessi.

  • A/1: Abitazioni di tipo signorile.
  • A/2: Abitazioni di tipo civile.
  • A/3: Abitazioni di tipo economico.
  • A/4: Abitazioni di tipo popolare.
  • A/5: Abitazioni di tipo ultra popolare.
  • A/6: Abitazioni di tipo rurale.
  • A/7: Abitazioni in villini.
  • A/8: Abitazioni in ville.
  • A/9: Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici.
  • A/10: Uffici e studi privati.
  • A/11: Abitazioni e alloggi tipici dei luoghi.

Categorie B (Enti Pubblici)

Queste categorie includono immobili di proprietà di enti pubblici e utilizzati per fini istituzionali, come scuole, ospedali o uffici pubblici.

  • B/1: Uffici e servizi comunali.
  • B/2: Scuole e laboratori scientifici.
  • B/3: Ospedali, case di cura.
  • B/4: Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli.
  • B/5: Ricoveri, orfanotrofi, conventi, seminari, caserme.
  • B/6: Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie che non hanno scopo di lucro.
  • B/7: Cappelle e oratori non destinati all’esercizio pubblico del culto.
  • B/8: Magazzini sotterranei per deposito derrate.

Categorie C (Attività Commerciali)

Si tratta di categorie dedicate agli immobili utilizzati per attività commerciali, artigianali e di servizi, come negozi (C/1), uffici (C/2), laboratori (C/3), magazzini e locali di deposito (C/6).

  • C/1: Negozi e botteghe.
  • C/2: Magazzini e locali di deposito.
  • C/3: Laboratori per arti e mestieri.
  • C/4: Fabbricati e locali per esercizi sportivi.
  • C/5: Stabilimenti balneari e di acque curative.
  • C/6: Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse.
  • C/7: Tettoie chiuse o aperte.

Categorie D

Le categorie D includono immobili a destinazione speciale come teatri, cinema, alberghi, etc;

  • D/1: Opifici.
  • D/2: Alberghi, pensioni.
  • D/3: Teatri, sale di spettacolo e simili.
  • D/4: Case di cura e ospedali.
  • D/5: Istituti di credito, assicurazioni, borse valori.
  • D/6: Stazioni per servizi di trasporto.
  • D/7: Costruzioni ed impianti per esigenze sportive non coperti dalla categoria C/4.
  • D/8: Fabbricati costruiti o adattati per le esigenze dei culti religiosi.
  • D/10: Aree urbane a destinazione particolare.

Categorie E (Immobili a destinazione speciale e monumentale):

  • E/1: Stazioni per servizi telegrafici, telefonici, radiotelegrafici e televisivi.
  • E/2: Trasformazione e distribuzione dell’energia elettrica, gas, acqua e simili.
  • E/3: Costruzioni ed impianti fissi per pubblici spettacoli.
  • E/4: Fabbricati e costruzioni per esercizi sportivi.
  • E/5: Fabbricati galleggianti fissi, ancorati o incatenati.
  • E/6: Costruzioni e fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole.
  • E/7: Costruzioni ed impianti fissi per servizi igienici pubblici.
  • E/8: Monumenti e edifici storici di interesse culturale.

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A cosa servono le categorie catastali?

Le categorie catastali in Italia svolgono un ruolo essenziale nel settore immobiliare e fiscale, influenzando vari aspetti della gestione e valutazione degli immobili.

Inizialmente, queste categorie determinano la rendita catastale di un immobile, che è il valore economico attribuito ad esso ai fini fiscali. Questa rendita è la base per il calcolo di imposte e tasse legate alla proprietà, come l’IMU (Imposta Municipale Unica) e la TASI (Tassa sui Servizi Indivisibili).

Pertanto, la categoria catastale di un immobile incide direttamente sull’ammontare delle tasse che il proprietario deve pagare.

Durante le transazioni immobiliari, come la compravendita di immobili, la categoria catastale fornisce informazioni cruciali sull’uso e le caratteristiche dell’immobile, aiutando a definire il suo valore di mercato e le sue potenziali applicazioni. Queste informazioni sono altrettanto importanti per la pianificazione urbanistica e la regolamentazione del territorio, poiché offrono una mappatura dettagliata delle tipologie di edifici presenti in un’area, facilitando così la gestione e lo sviluppo urbano.

Leggi anche: Acquisto casa abusiva: la responsabilità dell’agenzia immobiliare

Le banche e le istituzioni finanziarie, nel processo di concessione di mutui e finanziamenti, valutano il tipo di immobile anche attraverso la sua categoria catastale. Questo può influenzare le condizioni del finanziamento, come il tasso di interesse e la durata del mutuo. Analogamente, le compagnie di assicurazione utilizzano le categorie catastali per valutare il rischio e determinare le tariffe delle polizze assicurative per gli immobili.

Inoltre, quando si effettuano ristrutturazioni o si cambia l’uso di un immobile, spesso è necessario adeguare la categoria catastale per riflettere le nuove caratteristiche dell’immobile, influenzando sia la valutazione dell’immobile sia le tasse a esso correlate.

Leggi anche: Cambio destinazione d’uso immobile: come funziona?

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Conclusione

Le categorie catastali sono uno strumento essenziale per la comprensione e la gestione del patrimonio immobiliare italiano. La loro corretta identificazione e comprensione sono fondamentali per proprietari di immobili, professionisti del settore e per l’amministrazione fiscale.

Avere chiarezza su queste categorie significa poter navigare con maggiore sicurezza nel complesso mondo delle transazioni immobiliari e delle tassazioni correlate.



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TAGS: categorie catastali

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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