L’operazione di digitalizzazione del Catasto da qualche tempo prosegue la sua corsa e i risultati sono già visibili. Ad approfondire l’argomento è stata l’Agenzia delle Entrate in collaborazione con il dipartimento della Protezione Civile.
L’operazione di digitalizzazione del Catasto da qualche tempo prosegue la sua corsa e i risultati sono già visibili.
In particolar modo, si è potuta denotare l’efficacia dei nuovi sistemi nel corso degli ultimi anni con il susseguirsi di condizioni emergenziali, dove appunto è divenuto fondamentale l’utilizzo dei nuovi metodi di interoperabilità e comunicazione dei dati tra le Pubbliche Amministrazioni.
Ad approfondire l’argomento è stata l’Agenzia delle Entrate in collaborazione con il dipartimento della Protezione Civile, con la pubblicazione del nuovo numero del Periodico d’informazione “Territorio Italia” relativo all’anno 2021.
Sommario
In base a quanto emerso dalle analisi condotte, i nuovi sistemi GIS (Geographic Information System) adottati per la comunicazione dei dati catastali tra gli enti della PA sarebbero uno strumento fondamentale per la tutela del patrimonio immobiliare e il governo del territorio.
L’efficacia del percorso di digitalizzazione del Catasto si è potuta notare anche solo dallo studio dei dati catastali georiferiti, che vengono aggiornati in tempo reale grazie all’utilizzo del nuovo progetto sperimentale ideato appunto dal Fisco e dalla Protezione Civile.
Tale accordo fa sì, ad esempio, che gli organi della Protezione civile, in caso di emergenze, possano ottenere in maniera immediata i dati catastali sui fabbricati, utili per gli interventi sul campo e la gestione dei soccorsi. Allo stesso modo, l’accesso ai dati si rivela fondamentale per le analisi volte alla prevenzione di eventi calamitosi o disastri ambientali.
L’interoperabilità dei dati catastali è possibile appunto grazie ai nuovi sistemi GIS delle Entrate, con i quali i vari enti che si occupano della gestione del territorio possono accedere in breve tempo ai servizi di condivisione delle banche dati.
Advertisement - PubblicitàMa non è finita, perché grazie ai sistemi GIS, i dati cartografici ad oggi sono accessibili a chiunque mediante il Geoportale Cartografico Catastale oppure tramite i servizi di consultazione WMS (Web Map Service) messi a disposizione.
I dati cartografici presentano cinque caratteristiche fondamentali:
Si fa presente anche che la digitalizzazione del Catasto è mirata a rendere i dati sempre più interoperabili soprattutto affinché ogni professionista nel suo settore possa utilizzarli per semplificare gli interventi nel propri ambito di competenza. Per questo motivo, sono stati resi disponibili anche per l’impiego a scopi commerciali, con l’applicazione della licenza CC-BY 4.0 che impone solo la citazione della fonte.
In base allo scenario analizzato sul periodico Territorio Italia, la risposta è stata tempestiva da parte di tutte le categorie.
Nel 2021 si è registrato infatti un incremento continuo di richieste di accesso quotidiane al servizio di consultazione WMS, in particolar modo dai settori relativi all’urbanistica, alla protezione civile, al soccorso, alla gestione dell’ambiente e dei beni culturali, fino allo stesso ambito fiscale.
Advertisement - PubblicitàGli effetti visibili dell’efficacia dei nuovi sistemi invece si possono notare soprattutto ai fini della prevenzione degli eventi calamitosi nelle zone più a rischio, così come emerso dall’indagine condotta in forma sperimentale nella regione Molise.
L’interoperabilità dei dati ha permesso, ad esempio, un’indagine più approfondita delle aree relative ai centri storici, che generalmente sono quelle considerate più a rischio in termini sismici e pertanto devono essere tutelate.
Lo studio pone le basi per l’individuazione delle aree a elevata concentrazione di edilizia storica (ovvero le costruzioni ante 1945), che per la maggior parte sono situate proprio nei centri storici.
Per farlo, si è provveduto a confrontare i perimetri dei centri storici così come depositati presso gli uffici comunali con quelli invece ottenuti dalle elaborazioni automatizzate sulla base dei dati catastali.
Si è scoperto che i perimetri ottenuti dai dati catastali mostrano aree di interesse storico e artistico più ampie rispetto a quelle delineate dagli uffici urbanistici, appurando quindi che esistono aree non messe a tutela i cui confini dovranno essere rivisti.
La procedura è stata finora applicata a quasi tutti i comuni del Molise, ma va da sé pensare cosa potrebbe emergere con la stessa analisi applicata all’intero territorio nazionale.
In conclusione l’auspicio degli autori:
“È facilmente intuibile quanto siano vaste le potenzialità offerte dall’utilizzo della nuova base dati in ambiente GIS, in combinazione anche con le banche dati di altre Pubbliche amministrazioni, e che allo stato attuale di implementazione esse siano solo in parte immaginabili. L’auspicio è che il nuovo modulo inventariale Fabbricato possa assumere una rilevanza sempre maggiore in ambito nazionale in modo che la creazione di una gestione digitale del patrimonio edilizio condivisa tra le varie PP.AA. non resti solo un’ipotesi progettuale, ma possa svilupparsi secondo le esigenze e necessità di tutti gli attori che vorranno intervenire nel processo.”
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