Il rifacimento di vespai e scannafossi è un intervento per cui è possibile beneficiare della detrazione al 50% concessa dal Bonus Ristrutturazione ed è una soluzione che permette di contrastare la formazione dell’umidità di risalita.
L’importanza di contrastarne la formazione risiede nella salvaguardia dell’integrità strutturale e nella promozione di un ambiente interno sano. L’umidità di risalita, causata dalla penetrazione dell’acqua dal terreno alle strutture murarie, può generare una serie di problematiche, come danni strutturali, deterioramento dei materiali, nonché la creazione di condizioni favorevoli alla formazione di muffe.
I vespai e gli scannafossi servono proprio ad evitare che tutto ciò possa accadere.
Approfondiamo di seguito.
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Sommario
Prevenire l’umidità di risalita è fondamentale per garantire la durabilità degli edifici nel tempo, ma anche per prevenire la perdita di isolamento termico ed energetico e assicurare un ambiente abitativo salubre.
Si tratta di obiettivi che possono essere raggiunti attraverso specifiche tipologie di soluzioni, come l’inserimento di sistemi di drenaggio adeguati, l’utilizzo di materiali impermeabilizzanti o la realizzazione di un vespaio.
Il vespaio, detto anche “vespaio aerato”, non è altro che uno spazio posto nelle fondamenta di un edificio, progettato per favorire la circolazione dell’aria. La parola “aerato” indica appunto che si tratta di un luogo atto a consentire il passaggio dell’aria, realizzato al fine di garantire una corretta ventilazione.
Questa sorta di area “di vuoto” è integrata strutturalmente alle fondazioni dell’immobile, ed è necessaria per evitare che si crei umidità di risalita che danneggi i materiali, compromettendo la stabilità dell’edificio.
Dal punto di vista tecnico, è essenziale però anche che il vespaio abbia la capacità di sopportare il peso della pavimentazione superiore (comprendente massetto e pavimento).
Per garantire il supporto strutturale, dunque, il vespaio aerato viene comunemente riempito con materiale inerte e non coeso, anche mediante la creazione di fori di aerazione appositamente posizionati e dimensionati.
Tale area può essere riempita inoltre con specifici materiali isolanti, come ad esempio ciottoli o altro materiale che faciliti il drenaggio, allo scopo di isolare il più possibile il pavimento dall’umidità del sottosuolo.
Si tratta di soluzioni che consentono non solo di prevenire la formazione di condensa, ma che riesco inoltre ad apportare notevoli miglioramenti per quanto riguarda l’isolamento termico dell’edificio.
Advertisement - PubblicitàGli scannafossi sono invece delle sorte di canalette aggiuntive al vespaio, che vengono realizzate soprattutto nei casi in cui lo stesso piano si trovi al di sotto del livello del suolo, come accade spesso nei locali seminterrati o interrati. In questi casi, le murature perimetrali stesse possono diventare vie potenziali per l’umidità di risalita ed è fondamentale garantire un movimento d’aria continuo.
Il vespaio aerato da solo potrebbe non essere sufficiente a quel punto, e diventa necessario creare uno scannafosso. Qualora lo spazio per lo scannafosso fosse limitato, è indispensabile comunque prevedere un sistema di comunicazione del vespaio con l’esterno oppure implementare sistemi alternativi per contrastare l’umidità di risalita dalle pareti sottostanti il livello del terreno (come resine, barriere chimiche, intonaco macroporoso).
Advertisement - PubblicitàLa Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023 ha specificato che il rifacimento di vespai e scannafossi è una tipologia di lavoro agevolabile con il Bonus Ristrutturazione, che ammette una detrazione al 50% con un massimale pari a 96.000 euro.
Nello specifico, tale intervento fa parte della categoria della manutenzione straordinaria, che può interessare parti comuni di edifici condominiali e singole unità.
La categoria ricomprende numerose tipologie di lavori, anche di carattere innovativo, mirate a migliorare la struttura degli edifici oppure ad intervenire dal punto di vista impiantistico, con lo scopo di mantenere in efficienza o adeguare l’uso dell’immobile ad esigenze correnti.
La manutenzione straordinaria non ammette però che siano apportate modifiche alla planimetria, alla tipologia, alla superficie, alla volumetria o alla destinazione d’uso preesistenti.
Sono lavori di manutenzione straordinaria, ad esempio:
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