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Termosifoni: come funzionano, tipologie e differenze

Gli elementi che compongono il sistema sono: il termostato, la caldaia, i tubi e i termosifoni. Vediamo come funzionano e quante tipologie esistono.

Termosifoni: come funzionano, tipologie e differenzeTermosifoni: come funzionano, tipologie e differenze
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In commercio esistono diverse tipologie di termosifoni, che si distinguono per i materiali di realizzazione e, ovviamente, i costi.

Questo sistema di riscaldamento è composto da diversi elementi. E solo l’armoniosa e funzionale combinazione di questi può garantire un calore uniforme all’interno dell’abitazione.

Gli elementi che compongono il sistema sono: il termostato, la caldaia, i tubi e i termosifoni. Vediamo come funzionano e quante tipologie esistono.

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Termosifoni: come funzionano

Il sistema di riscaldamento con termosifoni viene realizzato con una struttura ben precisa. Il termostato è l’elemento chiave, perché accende e spegne la caldaia, ma consente anche di regolarne la temperatura. Viene installato all’interno dell’abitazione.

La caldaia è invece l’elemento che si posiziona all’esterno perché contiene gas, e può essere dunque pericoloso in caso di malfunzionamenti o perdite. La caldaia, una volta accesa, si occupa appunto di bruciare il gas, e da lì si ottiene il calore che si distribuisce nei tubi.

A quel punto, i tubi mandano il calore ai termosifoni, che contengono l’acqua. Nel momento in cui si riscalda e raggiunge la temperatura ideale, l’acqua sale per i tubi, diffondendo calore in tutto l’impianto di riscaldamento.

La maggior parte di questi sistemi di riscaldamento consente all’acqua di circolare in direzione inversa. In questo modo, la caldaia riesce a cambiare il liquido, permettendo al calore in circolazione di rinnovarsi.

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Le differenti tipologie

Esistono differenti tipologie di termosifoni in commercio, che si scelgono a seconda dei materiali, delle prestazioni, dei costi, ma anche in base all’arredo della propria abitazione.

La ghisa

I primi termosifoni in assoluto furono realizzati in ghisa. Al giorno d’oggi, la loro produzione non si è fermata, ma in realtà ne sono presenti sempre di meno sul mercato, per via della loro ingombranza e della poca praticità.

La ghisa è un materiale che garantisce un’ottimale capacità di inerzia tecnica. Infatti sono gli unici termosifoni che continuano ad emanare calore anche dopo che sono stati spenti. Questo però risulta anche uno svantaggio, perché se ci mettono molto a spegnersi, ci mettono altrettanto tempo ad accendersi.

Per quanto riguarda l’arredo, questa tipologia non offre molta scelta di personalizzazione. I costi invece sono molto contenuti.

L’acciaio

La realizzazione dei termosifoni in acciaio risale ad un’epoca molto recente. Infatti sono presenti in commercio da poco più di una decina d’anni.

Si riscaldano molto rapidamente, e non riescono a mantenere il calore a lungo dopo lo spegnimento. Per questo motivo, sono più adatti agli ambienti ristretti come i bagni, e non alle stanze molto grandi.

Offrono una grande presenza estetica all’ambiente, molto innovativa e fresca, oltre che versatile. In quanto alla spesa, questa risulta leggermente più elevata rispetto alle altre tipologie.

L’alluminio

I termosifoni in alluminio sono senza dubbio quelli più scelti ed utilizzati. Vengono realizzati da circa una cinquantina d’anni, per cui sono rappresentano una via di mezzo tra le altre due tipologie.

Si riscaldano abbastanza in fretta ma, rispetto ai modelli in acciaio, espandono il calore nell’ambiente più lentamente. Risultano abbastanza personalizzabili e versatili, a seconda dell’arredo scelto o delle diverse esigenze.

Inoltre, in commercio si trovano modelli in alluminio praticamente per ogni tipo di budget.



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TAGS: caldaia, termosifoni, termostato

Autore: Redazione Online

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