Il Bonus Barriere Architettoniche ammette, tra i lavori che possono beneficiare della detrazione al 75% delle spese sostenute, la possibilità di rifare il bagno nel rispetto dei criteri di progettazione imposti.
Incentivi a parte comunque, per quanto riguarda tutte le opere di nuova costruzione o di ristrutturazione edilizia, è sempre obbligatorio considerare i criteri di progettazione disposti nell’ambito dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
A stabilirlo è la Legge di settore, ovvero il DM n. 236 del 14 giugno 1989, che in primo luogo impone il soddisfacimento dei livelli di accessibilità o visitabilità o, se ciò non fosse possibile, richiede che l’opera sia realizzata tenendo conto almeno dei requisiti di adattabilità degli immobili in tema di abbattimento delle barriere architettoniche.
Per saperne di più, leggi: “Barriere architettoniche: criteri obbligatori da rispettare nelle costruzioni”
Sommario
È possibile dunque procedere a rifare il bagno usufruendo del Bonus Barriere Architettoniche – disciplinato dal Decreto Rilancio all’art. 119-ter.
L’incentivo ammette una detrazione da IRPEF o da IRES in misura pari al 75% delle spese sostenute per conseguire interventi volti all’eliminazione delle barriere architettoniche su immobili già esistenti.
I lavori potranno interessare le singole unità immobiliari oppure parti comuni di edifici condominiali, purché si tratti appunto sempre di immobili già esistenti, che quindi non sono in fase di costruzione e non sono stati oggetto di demolizione e ricostruzione.
Possono beneficiare del Bonus barriere architettoniche le persone fisiche, i professionisti, gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale, le società semplici, le associazioni, le imprese e le società di persone e di capitali, a patto che siano proprietari dell’immobile oggetto di lavori, oppure ne abbiano il possesso o la disponibilità sulla base di un diritto reale di godimento o un contratto di locazione o comodato d’uso.
Per usufruire della detrazione, i lavori che si conseguono devono essere obbligatoriamente finalizzati ad abbattere le barriere architettoniche e, in quest’ottica, sarà fondamentale il rispetto dei criteri di progettazione disposti dalla Legge di settore citata.
Come già detto, in ogni caso, il soddisfacimento dei criteri legati all’abbattimento delle barriere è oggi necessario per tutte le nuove costruzioni e per gli immobili che sono oggetto di ristrutturazione, a prescindere dal fatto che si usufruisca o meno delle detrazioni.
Leggi anche: “Bonus barriere architettoniche: la guida per il 2024, cosa cambia?”
Advertisement - PubblicitàI criteri di progettazione da rispettare per rifare il bagno favorendo l’eliminazione delle barriere architettoniche puntano chiaramente a garantire, anche per le persone con mobilità ridotta o impedita, il diritto di accedere senza problemi ai servizi igienici e di utilizzarli autonomamente.
Affinché ciò accada dev’essere sempre assicurata e resa agevole, innanzitutto in termini di spazio, la mobilità di una sedia a rotelle, tenendo in considerazione gli spostamenti e le manovre necessari per poter usufruire di tutti gli apparecchi sanitari.
Bisogna garantire inoltre l’accostamento laterale al WC e, se presenti, anche al bidet, alla vasca, alla doccia e alla lavatrice. Per il lavandino, invece, bisognerà assicurare lo spazio per l’accostamento frontale della sedia.
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Advertisement - PubblicitàI criteri tecnici da soddisfare per rifare il bagno eliminando le barriere architettoniche, nello specifico, sono i seguenti:
Per quanto riguarda in particolare gli apparecchi sanitari, si richiede inoltre:
Nei casi di adeguamento è possibile eliminare il bidet per recuperare maggiore spazio, soprattutto per assicurare l’utilizzo del WC. È possibile inoltre procedere con la sostituzione della vasca con una doccia a pavimento.
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