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Permesso di costruire: cos’è, le funzioni, modalità di richiesta e tempistiche

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Il PDC (Permesso Di Costruire) è un’autorizzazione amministrativa necessaria per effettuare qualsiasi intervento edilizio che comporti modifiche strutturali all’edificio. Il provvedimento è stato introdotto nel Testo Unico per l’Edilizia nel 2001, con il D.P.R. n.380 del 6 giugno 2001. Il PDC è entrato in funzione sostituendo la precedente “concessione edilizia”.

Per ottenere il rilascio del Permesso di costruire, è necessario che il progetto rispetti ogni punto dei Regolamenti, sia locali che nazionali. Fare domanda per il PDC è obbligatorio nel momento in cui si pianifica di svolgere interventi di una certa entità.

Quando invece si tratta di lavori di restauro, conservazione o edilizia leggera, il documento da richiedere è la SCIA.

Vediamo di seguito come funziona il permesso di costruire, quando è necessario e i tempi per la concessione.

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Permesso di costruire: quali interventi comprende

Le funzioni e modalità riguardanti il permesso di costruire sono regolate dall’articolo 10 del Testo Unico per l’Edilizia, che stabilisce tutti i casi in cui è obbligatorio richiedere il Permesso prima di avviare dei lavori di costruzione.

Si evince quindi che tutti gli interventi subordinati a Permesso di costruire sono:

  • Avvio di una nuova costruzione;
  • Interventi di ristrutturazione urbanistica, ovvero che comportano delle modifiche non solo ad un immobile, ma ad una più ampia area, come una zona o un quartiere. Si ha quindi un cambiamento, più o meno voluminoso, del tessuto urbanistico;
  • Lavori di ristrutturazione edilizia che comportano la riedificazione, in parte o del tutto, di un immobile rispetto alla struttura precedente;
  • Interventi edilizio che comprendono dei cambiamenti significativi all’immobile, per quanto riguarda sagoma, volumetria, prospetti e superficie.

Il PDC è un’autorizzazione che va rilasciata al proprietario dell’immobile che ne richiede gli interventi. Ma può fare domanda di concessione anche un delegato o un soggetto autorizzato dal proprietario.

Si tratta inoltre di un permesso trasferibile a successori o aventi causa. Il processo avviene automaticamente nel momento in cui si eredita l’immobile in questione.

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Tempi, durata e proroga

Nell’autorizzazione devono essere necessariamente riportati: la data di inizio dei lavori e il termine di scadenza previsto. L’avvio degli interventi deve iniziare entro 1 anno dal rilascio del Permesso.

Il periodo di tempo massimo per effettuare tutti i lavori previsti invece è di 3 anni. A quel punto, nel caso in cui l’opera non fosse ancora stata ultimata, per continuare è necessario chiedere la proroga (motivata) di un anno, prima della scadenza dei 3 anni. Altrimenti, il permesso decadrà automaticamente e non sarà più valido.

Per ottenere il PDC, dovrete fare domanda presso lo Sportello Unico per l’Edilizia, nel Comune in cui volete avviare i lavori. I responsabili che si occuperanno di gestire la pratica avranno 60 giorni di tempo per dare una risposta, positiva o negativa.

Se tutto il progetto risulterà regolare, il Comune rilascerà una “proposta di provvedimento”. Successivamente, entro 30 giorni, lo Sportello stilerà il provvedimento finale contenente il Permesso di Costruire.

Nel caso in cui invece qualcosa non andasse, i responsabili potranno richiedere la modifica del progetto o l’integrazione della documentazione mancante. Il proprietario avrà 15 giorni di tempo per procedere ai cambiamenti e inviarli nuovamente.



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TAGS: building, edilizia, nuova costruzione, permesso di costruire, ristrutturazione, testo unico edilizia, urbanistica

Autore: Redazione Online

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