Le nuove idee che i nostri politici hanno sfornato per l’anno che viene sono tante, ammettiamolo. La Legge di Bilancio 2020 infatti pullula di novità e grandi propositi. In molti casi però, non siamo ancora riusciti a capire se questa è una cosa buona oppure no.
Il dubbio stavolta nasce per la notizia dell’accorpamento delle due imposte sugli immobili, finora distinte: l’IMU e la TASI. I nuovi provvedimenti determinano infatti che a partire dal 2020, la TASI sarà abolita e aggiunta direttamente all’IMU. Nascerà quindi una Super-IMU, così da evitare un duplicato nel pagamento di due tasse estremamente simili, sia per le amministrazioni che per i cittadini.
Advertisement - PubblicitàLa nuova IMU prevedrà i seguenti cambiamenti:
Non ci saranno cambiamenti per quanto riguarda il pagamento dell’IMU. Saranno quindi esenti le abitazioni principali (Prima Casa), eccetto per le case considerate di lusso. Per queste ultime, i nuovi provvedimenti sono:
L’ultimo cambiamento interessa invece le strutture commerciali, ad eccezione dell’ambito rurale, per le quali sono previsti i seguenti provvedimenti:
Ciò che fa nascere qualche dubbio sulle nuove decisioni riguardanti la nuova Super-IMU, non è tanto l’aumento dell’aliquota base, ma la possibilità per i sindaci di incrementarne il guadagno a proprio piacimento.
Il Governo infatti, pronunciando le nuove formule, promette che le tasse sulla casa non aumenteranno, ma saranno solo accorpate per facilitarne il pagamento, e gli importi quindi saranno gli stessi. Il problema è che risulta abbastanza difficile per i cittadini italiani credere a questa promessa, in quanto dovremmo tutti sperare nella buona coscienza dei primi cittadini.
E qui casca l’asino. Si, perché è vero che i sindaci potranno decidere se azzerare l’IMU, persino sugli immobili di lusso. Secondo Giorgio Spaziani Testa (Presidente di Confedilizia) però, è una speranza che lascia il tempo che trova. Il Presidente ricorda infatti come non sia mai successo, in tutta la storia italiana, che nel momento in cui si è lasciata la libera scelta ai Comuni, questi non ne abbiano approfittato. Testa sostiene quindi che, se i nostri politici concedono ai primi cittadini la libertà di aumentare l’imposta, questi si tufferanno immediatamente a cogliere l’occasione del guadagno, come d’altronde è sempre successo.
E indovinate un po’ chi sarà a pagare le conseguenze di tutto ciò?
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