In questi ultimi mesi, l’argomento Flat-Tax è diventato uno dei più chiacchierati dal governo e dai cittadini. Si tratta di una “Tassa Piatta”, che non aumenta né diminuisce, e andrebbe a sostituire il vecchio regime fiscale.
In questi ultimi mesi, l’argomento Flat-Tax è diventato uno dei più chiacchierati dal governo e dai cittadini. Si tratta di una “Tassa Piatta”, che non aumenta né diminuisce, e andrebbe a sostituire il vecchio regime fiscale. La Flat-Tax infatti comporterà una rinuncia all’IRPEF, che era decretata con percentuali variabili dal 23 al 41%.
Verrà istituito un nuovo metodo dominato da un’unica imposta ferma al 15%, calcolato in maniera forfettaria in percentuale al fatturato dell’azienda. Ogni singolo ente potrà scegliere da solo se aderire al nuovo regime oppure continuare con quello precedente.
La Flat-Tax nasce quindi con l’obbiettivo di ridurre lo sgravio fiscale dei cittadini italiani, e comporterà tanti nuovi cambiamenti in ambito di tasse, redditi e detrazioni. Molti enti infatti non si sono lasciati accecare dalla proposta del governo, e si sono accorti che non sempre conviene aderire al nuovo regime fiscale.
Advertisement - PubblicitàL’adesione alla Flat-Tax dovrebbe risultare per le imprese italiane come una benedizione dal cielo, dopo anni e anni di pressione fiscale alle stelle. Con questo nuovo metodo infatti, si andrà ad ottenere una tassa che non varia, che resta ferma alla sua percentuale del 15% in ogni caso. Ciò comporterà un grande vantaggio in fatto di riduzione delle tasse.
Non si può dire lo stesso per quanto riguarda le detrazioni fiscali. E qui arriviamo al punto dolente della questione. Se infatti si decidesse di aderire alla Flat-Tax, con tutti i vantaggi che essa comporta, in automatico si rinuncerebbe a tutti i sistemi legati al vecchio regime dominato dall’IRPEF.
Il problema è che tutte le detrazioni, i bonus e le agevolazioni di cui gli italiani hanno goduto fin’ora, sono proprio legati all’IRPEF. Di conseguenza, se si aderisce alla Flat-Tax, nello stesso momento si potrebbe dire addio a tutti i rimborsi. Con questo non si intendono solo i Bonus stabiliti dalla Legge di Bilancio 2019, ma si perderebbe anche la possibilità di detrarre gli interessi dalla dichiarazione dei redditi: come spese mediche, ristrutturazioni, riqualificazioni energetiche, mutuo e tutto il resto.
Advertisement - PubblicitàUno dei settori che potrebbe risentire di più dell’adesione alla Flat-Tax, è proprio quello edilizio. Infatti non si potrebbe più accedere ai numerosi Bonus Casa. Questi consentivano delle forti detrazioni in ambito di ristrutturazione degli edifici, sostenibilità ambientale e riqualificazione energetica. Essendo tutti legati all’IRPEF, questi Bonus non sarebbero più concessi per chi adotta il sistema della Tassa Piatta.
È stato stimato però che, in ogni caso, a fine anno vedremo un nuovo aumento delle tasse. Che si decida infatti di passare alla Flat-Tax oppure no, tutti i Bonus saranno disponibili fino al 31 dicembre 2019. Durante l’anno nuovo, con la Legge di Bilancio 2020, si pensa che il governo sarà costretto ad aumentare di nuovo le tasse, e ad eliminare molti dei Bonus esistenti.
Il settore più a rischio in questo caso è proprio quello edilizio, che quasi sicuramente vedrà abolire (o diminuire di parecchio) le agevolazioni inerenti a ristrutturazioni edifici e riqualificazioni energetiche per l’anno 2020.
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