L’abbandono progressivo delle caldaie alimentate a combustibili fossili (come il gas) è previsto entro il 2029, accompagnato da un peggioramento delle loro etichette di efficienza energetica tra il 2025 e il 2026, e dalla chiusura di tutti i tipi di incentivi per questa tecnologia a partire dal 2025.

La revisione della direttiva sulla performance energetica degli edifici sta attualmente creando preoccupazioni tra i proprietari di immobili in tutto il paese, mentre un’ulteriore regolamentazione europea potrebbe mettere in discussione le caldaie a gas, con la possibilità di un divieto di commercializzazione in pochi anni.

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Il piano RepowerEU

Il piano RepowerEu della Commissione europea mira a rendere i paesi membri indipendenti dal gas russo e uno dei punti prevede la chiusura della vendita delle caldaie autonome alimentate da fonti fossili entro il 2029, accompagnato da una peggiore etichettatura energetica e dalla fine di tutti gli incentivi.

Tuttavia, la forma esatta del divieto potrebbe essere ancora incerta e potrebbe essere un divieto totale o una preferenza per l’utilizzo di combustibili non fossili come il biogas o l’idrogeno.

Il mercato sta già preparandosi per queste tecnologie alternative.

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La possibile soluzione

I produttori propongono un approccio multitecnologico come soluzione al problema dell’abbandono delle caldaie alimentate da combustibili fossili. Questo approccio permetterebbe a diverse tipologie di apparecchi di convivere e al mercato di orientarsi in base alle diverse esigenze, purché all’interno di standard elevati.

Secondo i produttori, vietare la commercializzazione di caldaie a gas potrebbe portare a un mercato secondario di apparecchi obsoleti, inefficienti e poco sicuri.

La soluzione proposta sarebbe di mettere a disposizione tecnologie diverse per soddisfare le esigenze dei clienti. In particolare, i produttori sostengono che gli apparecchi ibridi factory made, che combinano una caldaia a condensazione e una pompa di calore controllati da una centralina unica integrata, rappresenterebbero una soluzione intelligente per soddisfare i paletti europei.

Sul tavolo ci sono anche tutte le tecnologie “green gas ready”, pronte a funzionare con miscele crescenti di biocombustibili e idrogeno.