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Protocollo anti contagio covid-19 cantieri: cos’è e come rispettarlo

Il 24 aprile 2020, vista l’imminente riapertura di numerose attività produttive e dei cantieri, Parti sociali e Governo hanno deciso di approvare il nuovo protocollo anti contagio Covid-19, per contrastare e contenere la diffusione del virus negli ambienti di lavoro.

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Il 24 aprile 2020, vista l’imminente riapertura di numerose attività produttive e dei cantieri, Parti sociali e Governo hanno deciso di approvare il nuovo protocollo anti contagio Covid-19, per contrastare e contenere la diffusione del virus negli ambienti di lavoro.

Il documento in questione va a sostituirsi a quello già emanato il 14 marzo, in vista degli importanti cambiamenti che nel frattempo che il Governo ha deciso di emanare.

Lo stesso giorno si è provveduto inoltre ad aggiornare il protocollo condiviso di regolamentazione per la diffusione del covid-19 nei cantieri, emanato ormai più di cinque anni fa e più esattamente il 24 aprile 2014.

I documenti in questione, presenti nel dettaglio nel sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, consultabili al seguente link, hanno predisposto alcune novità importanti.

I protocolli inoltre sono stati inseriti con il nome di Allegato numero sei e Allegato numero sette, nel D.P.C.M. del 26 aprile 2020, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 27 aprile 2020.

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Le novità introdotte con il protocollo anti contagio Covid-19 nei cantieri

Le novità messe in campo con il protocollo anti contagio Covid-19 per i cantieri, riguardano alcuni ambiti ben precisi. Nello specifico, è fondamentale seguire alcune raccomandazioni per evitare il propagarsi del virus anche negli ambienti di lavoro.

Nel documento viene specificata la necessità di contingentare al massimo gli spostamenti sia all’interno che all’esterno del singolo luogo di lavoro, limitando l’accesso agli spazi comuni. In questo caso in aiuto potrebbe arrivare una nuova organizzazione per gli orari e le attività da compiere.

Allo stesso tempo il protocollo precisa il bisogno di favorire il lavoro a distanza in quanto si è dimostrato una soluzione utile per prevenire il contagio. Naturalmente in tale circostanza il datore di lavoro dovrà garantire tutte le condizioni di supporto necessarie come l’assistenza verso l’utilizzo di apposite apparecchiature e le dovute pause.

Le aree del lavoro dovranno venire ripartite nel pieno rispetto del distanziamento sociale, in relazione alle dimensioni del cantiere e della natura dei processi produttivi.

Se i lavoratori non hanno bisogno di strumenti particolari e possono compiere la loro attività in piena autonomia, gli stessi, per un certo periodo di tempo, potrebbero venire posizionati in determinati spazi.

Negli ambienti in cui invece ci sono più operai contemporaneamente e non è possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro, è fondamentale adottare gli strumenti di protezione individuale.

Sarà il CSE, ovvero il Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione dei lavori ad integrare e provvedere al piano di sicurezza e coordinamento. Lo stesso dovrà verificare periodicamente che il protocollo venga rispettato per limitare la diffusione del Covid-19.

Nel documento analizzato inoltre viene indicata la possibilità di ridefinire il lavoro da svolgere con differenti orari, in modo da favorire il distanziamento sociale. L’obiettivo è quello di ridurre il numero di presenza nei luoghi di lavoro e prevenire di conseguenza assembramenti all’uscita e all’entrata.

E’ importante poi evitare che si vengano a creare aggregazioni sociali, dovuti magari agli spostamenti per raggiungere la propria postazione o l’abitazione. In questo preciso ambito rientra ad esempio il trasporto pubblico che andrebbe limitato, favorendo invece l’utilizzo di navette o di un mezzo privato.

Il presidio sanitario resta obbligatorio solamente per i cantieri di elevate dimensioni, ovvero superiori alle 250 unità. Al contrario negli altri casi tali attività dovranno venire svolte unicamente dagli addetti al primo soccorso.

Nel protocollo anti contagio Covid-19 cantieri è specificato infine l’obbligo di istituire un comitato per la verifica e l’applicazione delle regole preposto del documento stesso. In questa riunione è importante che siano presenti anche le rappresentanze sindacali aziendali.

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Come rispettare il protocollo anti contagio Covid-19 nei cantieri

Per rispettare il protocollo anti contagio covid-19 nei cantieri è necessario fare attenzione alle varie informazioni e raccomandazioni presenti al suo interno. In primis occorre seguire le nuove indicazioni specifiche per la situazione che l’Italia sta attraversando.

Tra di queste vi sono alcuni comportamenti da mettere in atto per far si che il contagio non faccio il suo corso.

Non attuare adeguatamente il protocollo e non applicare gli adeguati livelli di protezione rischia infatti di sospendere l’attività fino al momento in cui non venga ripristinata secondo le condizioni di sicurezza.

Se vi è una possibile previsione del fatto che in azienda siano presenti dei lavoratovi positivi al Covid-19, è necessario provvedere all’emanazione di una comunicazione preventiva circa l’oggetto della certificazione medica. Qui dovrà infatti venire specificata l’avvenuta negativizzazione prima del ritorno al lavoro.

La responsabilità, nel caso in cui ci siano dei lavoratori nelle aziende terze che siano risultati positive, ricade sul committente e sull’appaltatore.

Per evitare qualsiasi forma di contagio il cantiere dovrà prevedere un’adeguata pulizia giornaliera oltre che una sanificazione degli ambienti, dei locali, delle aree di svago e delle singole postazioni di lavoro.

Se si dovessero verificare delle previsioni specifiche nelle aree geografiche in cui è presente una maggiore endemia, bisogna sanificare i luoghi di lavoro. Allo stesso tempo super importanti sono i detergenti per le mani che devono essere accessibili a tutto il personale, tramite dei dispenser individuali.

I lavoratori inoltre dovranno indossare dei dispositivi di protezione individuale come le mascherine chirurgiche, per evitare, come prevede il protocollo stesso, probabili rischi.

Un occhio di riguardo dovrà venire poi riservato al distanziamento sociale e al rafforzamento dei compito specifici per i medici competenti.

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Perché è importante il protocollo anti contagio Covid-19 nei cantieri

Nei diversi luoghi di lavoro, in cui rientrano i cantieri, accade sempre più spesso di entrare a contatto con una persona positiva al covid-19. Per questo per mezzo del protocollo anti contagio si cerca di limitare per quanto possibile il diffondersi del virus.

Una volta prestata la giusta importanza alle normative imposte e fatte rispettare da ogni singolo lavoratore, si potranno vedere i risultati. D’altronde avere un numero minore di personale rischia di rallentare il lavoro e l’intera gestione dei progetti in corso.

Il protocollo in questione, valido dal 24 aprile dello scorso anno, rimarrà attivo fino a quando sarà necessario proteggere se stessi e i lavoratori dal Covid-19.

Per il rispettare le regole in questione è necessario il supporto e l’attenzione di tutto il personale dei cantieri versa questa tematica, seguendo, dei piccoli ma fondamentali accorgimenti.



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TAGS: cantiere, contagi, covid 19, CSE, sanificazione, sicurezza

Autore: Andrea Dicanto

Autore Andrea Dicanto
Appassionato Progettista esperto nel settore dell'Edilizia, delle Costruzioni e dell'Arredamento. Fin da giovane ho sempre studiato ed analizzato problematiche che vanno dalle questioni statiche di edifici e costruzioni fino al miglior modo di progettare ed arredare gli spazi interni, strizzando l'occhio alle nuove tecnologie soprattutto in ambito sismico.

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