Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha confermato la fine dell’agevolazione al 110% per il Superbonus, sia per le villette che per i condomini.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, ha confermato la fine dell’agevolazione al 110% per il Superbonus, sia per le villette che per i condomini. Nella nuova legge di Bilancio si passerà al 70% di sconto per il 2024 e al 65% dal 2025.
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Questa decisione pone diversi problemi, sia per il governo che per i contribuenti che hanno avviato le pratiche per accedere al bonus.
Sommario
La riduzione dell’agevolazione al 70% comporta un costo aggiuntivo per le finanze pubbliche di circa 15 miliardi di euro. Questo costo è dovuto al fatto che, con l’agevolazione al 110%, il governo si assumeva l’intera spesa per i lavori, mentre con l’agevolazione al 70% i contribuenti dovranno sostenere una quota di spesa pari al 30%.
Inoltre, il governo dovrà trovare una soluzione per gestire i crediti fiscali già maturati dai contribuenti. Questi crediti, infatti, andranno a ridurre il gettito fiscale tra il 2024 e il 2027.
Advertisement - PubblicitàLa riduzione dell’agevolazione al 70% pone diversi problemi per i contribuenti che hanno avviato le pratiche per accedere al bonus.
La circolare 285 di Bankitalia introduce una distinzione tra crediti acquistati per uso diretto da parte delle banche e crediti invece destinati a essere commercializzati. Questo potrebbe portare a una riduzione degli acquisti di crediti da parte delle banche, con conseguente aumento delle difficoltà per i contribuenti che hanno già avviato le pratiche per accedere al bonus.
Infatti, secondo la circolare, le banche che acquistano crediti per uso diretto non devono effettuare alcun accantonamento prudenziale. Al contrario, le banche che acquistano crediti per commercializzarli devono effettuare un accantonamento prudenziale pari al 100% del credito.
Questo significa che le banche potrebbero essere meno propense ad acquistare crediti per commercializzarli, in quanto questo comporta un rischio di credito maggiore.
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Advertisement - PubblicitàIl governo dovrebbe trovare una soluzione per tutelare i contribuenti che hanno già avviato i lavori e che potrebbero trovarsi in difficoltà a completare i lavori a causa della riduzione dell’agevolazione.
Una possibile soluzione potrebbe essere quella di prorogare la scadenza per la presentazione delle pratiche per accedere al bonus. Questo consentirebbe ai contribuenti di completare i lavori entro la scadenza dell’agevolazione al 110%.
Un’altra possibile soluzione potrebbe essere quella di prevedere un incentivo per le banche che acquistano crediti da contribuenti che hanno avviato i lavori. Questo incentivo potrebbe essere sotto forma di un contributo da parte dello Stato o di una riduzione del tasso di interesse applicato dalle banche.
In conclusione, la fine dell’agevolazione al 110% pone diversi problemi, sia per il governo che per i contribuenti. Il governo dovrebbe trovare una soluzione per tutelare i contribuenti e per evitare che la riduzione dell’agevolazione abbia un impatto negativo sull’economia.
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