Movimento 5 Stelle e Forza Italia propongono emendamenti per estendere il Superbonus condomìni al 110% fino a giugno 2024, a condizione di aver completato una percentuale significativa dei lavori entro il 2023, nonostante l’opposizione del Governo.
Nel dinamico contesto della fiscalità immobiliare italiana, si segnala un potenziale cambio di rotta per quanto riguarda il Superbonus 110%. L’attuale scenario vede protagonisti il Movimento 5 Stelle e Forza Italia, i quali hanno introdotto tre emendamenti cruciali al disegno di legge di conversione del Decreto “Anticipi”.
Questa mossa legislativa potrebbe significare un’estensione del termine per l’applicazione dell’aliquota maggiorata del Superbonus nei condomìni.
La proposta avanzata mira a permettere che i condomìni, i quali hanno già intrapreso i lavori di ristrutturazione, possano beneficiare del Superbonus al 110% o 90% fino al 30 giugno 2024. Questo rappresenterebbe un’importante deviazione dal percorso attuale che prevede una riduzione dell’aliquota al 70% a partire dal 1° gennaio 2024.
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L’esito di tali emendamenti è tutt’altro che scontato. Nonostante la storica opposizione del Governo alla proroga, le richieste di estensione del Superbonus continuano a emergere sia dalle file della maggioranza che dall’opposizione, nonché dal settore delle costruzioni. La discussione è aperta e il dibattito acceso.
Sommario
Forza Italia e Movimento 5 Stelle hanno delineato due emendamenti simili che prevedono la possibilità di estendere il Superbonus fino al 30 giugno 2024 con le medesime aliquote del 31 dicembre 2023, a patto che almeno il 60% dei lavori sia completato entro la fine dell’anno corrente.
Va sottolineato che le aliquote menzionate si riferiscono al 110% o 90%, in funzione della tempistica con cui sono stati avviati i lavori e sono stati ottenuti i titoli abilitativi. Si propone, inoltre, una flessibilità maggiore nella scelta dello sconto in fattura e della cessione del credito, opzioni fino ad ora legate a specifiche percentuali di avanzamento lavori.
L’emendamento proposto da Forza Italia quantifica in 880 milioni di euro il costo della proroga, spalmato su un arco temporale dal 2024 al 2027. Una delle soluzioni proposte per fronteggiare tale esborso è l’incremento della web tax, che passerebbe dal 3% al 15%. Questa tassa colpisce le imprese estere che generano ricavi in Italia attraverso servizi digitali, senza una stabile organizzazione nel territorio nazionale.
Un’ulteriore emendamento, presentato dal Movimento 5 Stelle, si spinge oltre, suggerendo una proroga che includa i condomìni che hanno completato almeno il 30% dei lavori. Questa misura potrebbe estendere il beneficio a un numero maggiore di realtà condominiali, consentendo loro di accedere alle aliquote più vantaggiose.
Advertisement - PubblicitàPer comprendere se i condomìni potranno godere di questa estensione dei termini, è necessario attendere l’esito della votazione degli emendamenti. La situazione attuale rimane fluida, con i precedenti tentativi di proroga bocciati e il Governo che mantiene una posizione rigida.
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Tuttavia, la pressione per la proroga del Superbonus non accenna a diminuire, come evidenziato dall’intervento dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance).
L’Ance ha sottolineato come il Superbonus abbia avuto un ruolo determinante nel rilancio dell’economia e nella riqualificazione dell’edilizia, ponendo l’accento sulle difficoltà incontrate dai lavori condominiali e sui crediti incagliati.
“Il settore delle costruzioni, nel biennio 2021-2022, ha giocato un ruolo decisivo per la crescita del Paese, contribuendo per circa un terzo alla crescita del Pil. Le stime formulate dall’Ance per gli anni considerati, infatti, indicano tassi di incremento del settore pari, rispettivamente, a +26,7% e +17,6% su base annua.
A tale dinamica positiva hanno certamente contribuito il Superbonus 110% e la possibilità della cessione del credito o dello sconto in fattura per lo stesso Superbonus, così come per i bonus ordinari.”.
Di conseguenza, emerge la richiesta di una proroga limitata per i lavori in corso e di un SAL straordinario a fine anno.
Advertisement - PubblicitàIl ddl di Bilancio per il 2024 introduce misure che sembrano manifestare un’attitudine poco favorevole nei confronti dei fruitori del Superbonus, tra cui l’aumento della ritenuta sui bonifici e nuovi controlli sulle rendite catastali.
Queste disposizioni potrebbero influenzare la liquidità delle imprese e il mercato immobiliare, in contrasto con gli obiettivi di sostenibilità europei.
In conclusione, il panorama attuale offre uno spaccato di un’Italia alla ricerca di soluzioni ottimali per mantenere vivo l’impulso innovativo del Superbonus condominiali, nonostante le incertezze normative e le sfide economiche. I prossimi passi del Governo e le decisioni in seno al Parlamento saranno decisivi per determinare se le speranze di proroga si trasformeranno in realtà concreta o rimarranno semplicemente desideri irrealizzati.
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