L’Italia sta attualmente affrontando una crisi economica che riguarda sia le imprese che i condomini. La sospensione della cessione del credito maturato con il Superbonus 110% sta producendo effetti disastrosi, con almeno 50mila imprese a rischio fallimento e milioni di abitazioni che potrebbero essere pignorate e messe all’asta.
Vediamo nel dettaglio cosa sta succedendo.
Sommario
Il Superbonus 110% è stato presentato come una grande opportunità per ristrutturare gli edifici e migliorare l’efficienza energetica e sismica del patrimonio edilizio italiano. Tuttavia, le imprese edili hanno subito conseguenze negative a causa del blocco della cessione del credito, maturato con il Superbonus, che sta producendo effetti devastanti
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Giuseppe Izzo, CEO di Uese Italia S.p.A., una delle società che assiste le imprese per la richiesta della SOA, l’attestazione che permette alle aziende edili di partecipare ad appalti pubblici, spiega che gli intermediari si sono impegnati ad anticipare le spese per la ristrutturazione di edifici e appartamenti ma ora stanno inviando ai general contractors delle lettere in cui li invitano a sciogliere ogni tipo di legame.
Le imprese edili hanno subito il blocco dei pagamenti a partire da Novembre 2022, il che ha portato alla sospensione dei lavori. Nicolò Di Marco, responsabile tecnico della Diemme General Building, conferma che la situazione attuale è molto preoccupante e rischia di causare danni economici irreparabili. Inoltre, molti proprietari di case che hanno deciso di intervenire a costo zero, senza dover sborsare un euro, rischiano di vedere le loro abitazioni essere pignorate fino alla messa all’asta.
La situazione attuale mette a serio rischio la riqualificazione energetica e sismica del patrimonio edilizio italiano.
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Secondo l’architetto Giulia Latessa, direttore Generale della PV Services S.r.l. di Vicenza, partner tecnico di numerosi general contractors italiani, cantieri interrotti che rischiano di non ripartire mai più, insieme a progetti presentati e non più realizzabili, ci restituiscono una visione futura del tessuto urbano ben peggiore di quella che avremmo dovuto, e voluto, consegnare ai nostri figli.
Le conseguenze riguardano sia le aziende che chi ha deliberato di intervenire a costo zero. Gli intermediari hanno sostenuto economicamente le imprese facendosi cedere il credito e, quindi, ottenendo un margine pari o superiore al 10%. Sulla base di questo presupposto, sono arrivate migliaia di delibere condominiali che hanno dato l’ok per l’esecuzione dei lavori senza dover sborsare, almeno teoricamente, un euro.
Ora tutto questo viene messo drammaticamente in discussione, tanto che diverse imprese edili si stanno rivolgendo ai proprietari di casa per ottenere il denaro necessario per procedere al completamento dell’opera iniziata.
Advertisement - PubblicitàMolte famiglie non hanno i soldi necessari per poter onorare un eventuale debito che, di fatto, non pensavano di dover contrarre. Il rischio è che, a partire da settembre di quest’anno, molti proprietari rischiano di vedere le loro abitazioni essere oggetto di pignoramento fino alla messa all’asta. Milioni di appartamenti che rischiano di essere persi dai legittimi proprietari che, di fatto, si sono limitati a fidarsi dello Stato. Questo è un problema serio che riguarda in particolare chi ha iniziato ad eseguire i lavori a partire da ottobre dello scorso anno.
L’architetto Latessa sostiene che migliaia di imprese edili stanno ragionando di ricorrere al fallimento, con una perdita stimata di circa 500mila posti di lavoro. La situazione è preoccupante e sottintende debiti per centinaia e centinaia di milioni di euro. È necessario trovare una soluzione perché qui è in gioco il sistema Paese.
Con il blocco della cessione del credito, si mina l’economia reale, quelle piccole e medie attività che rappresentano un punto di riferimento essenziale.
Advertisement - PubblicitàIn conclusione, la situazione attuale sta producendo effetti negativi sia per le imprese edili che per i proprietari di case che hanno deciso di intervenire a costo zero. Il rischio è che molti proprietari rischiano di perdere le loro abitazioni a causa di debiti che non pensavano di dover contrarre. È necessario trovare una soluzione al più presto per evitare ulteriori danni economici e sociali.
Il sistema Paese deve intervenire per garantire la ripresa economica e proteggere i cittadini che hanno deciso di investire nel miglioramento delle proprie abitazioni.
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