Il Superbonus è una detrazione del 110% applicata ai costi documentati per ottimizzare l’efficientamento energetico e/o sismico degli immobili in uso o in proprietà. Un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che innalza al 110% la detrazione fiscale da applicare sui costi sostenuti per determinati interventi energetici, antisismici, di installazione di colonnine di mezzi elettrici negli edifici e di impianti fotovoltaici.
Il Superbonus 110% è rivolto alle unità immobiliari, a patto che gli interventi realizzati assicurino il miglioramento di due classi energetiche oppure l’ottenimento della classe più alta. Una condizione obbligatoria per poter fruire dell’agevolazione, da certificare tramite l’Attestazione di Prestazione Energetica (APE).
La detrazione viene attribuita ai beneficiari nella misura del 110%, in cinque quote annuali di pari importo. In luogo alla detrazione spettante, gli aventi diritto possono scegliere tra uno sconto in fattura da parte dei fornitori dei beni e/o servizi e la cessione del credito in favore di altri soggetti.
Per beneficiare di questa importante agevolazione, gli interessati dovranno acquisire e conservare alcuni essenziali documenti amministrativi e tecnici. Una documentazione che ogni beneficiario è tenuto a conservare e da mostrare in caso di qualche controllo da parte delle autorità competenti.
Ma quali sono i documenti da conservare con cura assolutamente per evitare problemi con il Fisco? Vediamolo nel dettaglio nei paragrafi seguenti.
Sommario
Ciascun fruitore del Superbonus 110% è quindi tenuto a conservare la relativa documentazione, senza la quale il diritto all’agevolazione verrebbe seriamente compromesso. I documenti amministrativi da conservare sono i seguenti:
Conservare esclusivamente i documenti amministrativi non basta perché la stessa cosa è necessario farla anche per la seguente documentazione tecnica:
I bonifici “parlanti” sono obbligatori per fruire del Superbonus 110% con la dichiarazione dei redditi annuale. Si tratta di un bonifico ordinario con delle precise informazioni nella causale, utili per controllare che i pagamenti siano a tutti gli effetti riconducibili al Superbonus.
I costi vanno dunque saldati attraverso i bonifici postali o bancari, che devono riportare il codice fiscale di colui che vuole fruire della misura, la causale del pagamento e la partita IVA dell’impresa alla quale è rivolto il bonifico.
Per la validità dei bonifici parlanti è necessario indicare le corrette norme di riferimento. A tal fine, gli uffici postali e bancari dispongono di modelli precompilati a supporto della correttezza della compilazione dei bonifici. Per maggiori notizie in merito, si può consultare il documento dell’Agenzia delle Entrate al seguente indirizzo.
Advertisement - PubblicitàCome anticipato, in alternativa alla detrazione, con il Superbonus esiste la possibilità della cessione del credito o dello sconto in fattura. In questo caso però bisogna conservare un ulteriore documento obbligatorio:
Tra l’altro, proprio la cessione dei crediti negli ultimi tempi è stata interessata da importanti novità.
Secondo le ultime disposizioni sono, infatti, ammessi al massimo 4 passaggi. La prima cessione dei crediti è libera, con il credito che può essere ceduto a qualunque soggetto, mentre i due passaggi successivi sono ammessi soltanto a favore di soggetti qualificati, intermediari finanziari o banche.
Agli istituti bancari è poi sempre data la possibilità della cessione dei crediti ai loro correntisti, non però a coloro catalogati come utenti o consumatori.
Leggi anche “Ok al decreto Semplificazioni fiscali: Cosa succede alla cessione del credito?“;
Advertisement - PubblicitàAnche alla luce delle molte disposizioni in materia e, dei tanti cambiamenti, per non avere problemi di natura burocratica è bene quindi fare molto attenzione alla documentazione da presentare e conservare.Una buona maniera per tutelarsi di fronte a un eventuale controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Uno dei frequenti controlli fatti dal Fisco è relativo proprio all’accesso alla detrazione tramite la dichiarazione annuale dei redditi.
Nello specifico, l’Agenzia controlla se sono stati rispettati i requisiti per accedere all’agevolazione, ovvero verifica la sussistenza dei presupposti per beneficiare del bonus. L’Agenzia delle Entrate controlla cioè la presenza dei certificati da trasmettere all’ENEA e le modalità di cessione dei crediti.
La conservazione di tutta la documentazione diventa essenziale anche in relazione ai tempi delle verifiche, che molto spesso vengono svolte dopo qualche anno e non immediatamente: il Fisco può intervenire anche dopo diversi anni.
Per i controlli da effettuare sul Superbonus 110%, infatti il Fisco italiano ha tempo sino al 31 dicembre del 5° anno successivo all’anno nel quale è stata presentata la dichiarazione dei redditi con la quale la detrazione è stata richiesta. La ratio per cui conservare accuratamente negli anni l’intera documentazione riguardante gli interventi effettuati è necessario per non andare incontro a seri problemi.
Questo anche perché non è sempre facile riprodurre un nuovo documento nel caso in cui vada persa qualche certificazione.
Advertisement - PubblicitàIl Superbonus 110% è una misura molto vantaggiosa, in quanto dà l’opportunità agli aventi diritto di effettuare interventi di ristrutturazione presso la loro casa fruendo di un’agevolazione particolarmente conveniente. Lavori che devono essere rivolti al miglioramento dell’immobile dal punto di vista energetico e/o sismico.
L’intervento governativo è però sottoposto a severe verifiche, dal momento che l’agevolazione è concessa sotto forma di detrazione fiscale, cessione del credito o sconto in fattura. A tal proposito, come visto in precedenza, l’Agenzia delle Entrate dispone periodici controlli rigidi con lo scopo di risalire ad eventuali illeciti e scorrettezze di vario genere.
Per mettersi al riparo da qualsiasi rilievo da parte del Fisco in fase di controllo, l’importante è conoscere la documentazione da acquisire e conservare. In verità la dibattuta misura è stata più volte modificata con nuove disposizioni, una circostanza che non ha facilitato la semplificazione documentale.
Tuttavia con gli accorgimenti giusti e con la conservazione di tutti i documenti amministrativi e tecnici si può dormire tranquilli.
Dunque, nonostante la trafila burocratica non propriamente semplice e i possibili controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, il Superbonus 110% è in definitiva un’ottima occasione per le famiglie italiane e per incentivare la ripresa del settore dell’edilizia, in grande sofferenza negli ultimi anni. Una misura che dopo la diffidenza iniziale sta dando i suoi frutti, a confermarlo sono i dati raccolti e diffusi recentemente da ENEA, aggiornati alla fine dello scorso luglio. In base all’ultimo report, gli investimenti complessivi ammessi a detrazione sfiorano i 40 mld di euro.
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