Il Superbonus 110%, misura di punta del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha ottenuto risultati significativi in termini di efficienza energetica e riduzione delle emissioni di CO2. Tuttavia, la Corte dei Conti, nella sua relazione semestrale, evidenzia criticità legate al rapporto costi-benefici e alla sostenibilità economica dell’intervento.

Quali sono i punti di forza e le debolezze di questa agevolazione? È possibile renderla più equa ed efficace?

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I risultati raggiunti dal Superbonus 110%

Gli obiettivi fissati dal PNRR sembrano a portata di mano: 35,8 milioni di metri quadrati da efficientare entro il 2025. Con 17,58 milioni di metri quadrati già riqualificati a metà 2023, il traguardo intermedio è stato superato.

Gli interventi, sostenuti da oltre 60.000 progetti registrati, testimoniano la velocità di attuazione della misura e l’impatto positivo sull’efficienza energetica del settore residenziale.

Questo progresso è sufficiente a giustificare i costi? O si rischia di sacrificare sostenibilità economica e fiscale sull’altare dell’efficienza?

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I limiti del rapporto costi-benefici

Secondo la Corte dei Conti, il tempo di ritorno dell’investimento per il Superbonus 110% è stimato in 35 anni, ben oltre la vita utile di molti impianti e materiali incentivati. Anche considerando un miglioramento del rientro economico, ridotto a 24 anni con specifici calcoli di Bankitalia, il bilancio resta negativo.

Questi numeri, legati all’investimento lordo di 123,24 miliardi e ai benefici fiscali limitati, evidenziano l’urgenza di una revisione della misura.

La Corte dei Conti plaude alla scelta del Governo Meloni di rimodulare drasticamente la misura e propone un ulteriore passo avanti: uno schema di detrazioni differenziate. Interventi più efficienti, come l’installazione di collettori solari o cappotti termici, dovrebbero ottenere aliquote più elevate rispetto ad altre operazioni meno incisive.

Questa modulazione consentirebbe di ottimizzare l’efficacia economica del Superbonus, garantendo al contempo una maggiore equità.

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Il futuro della riqualificazione energetica

Nonostante i limiti, il Superbonus rappresenta un primo passo verso la decarbonizzazione del settore residenziale. Tuttavia, per centrare gli obiettivi del Piano Nazionale Energia e Clima, occorrono politiche più mirate e sostenibili.

La revisione delle agevolazioni fiscali e un approccio differenziato per i vari interventi possono garantire un impatto maggiore, riducendo il divario tra costi e benefici.