Il sistema del Sismabonus consente di poter ottenere una vantaggiosa agevolazione fiscale nel caso si debbano effettuare degli interventi di messa in sicurezza antisismica su abitazioni collocate in aree giudicate a rischio.
Inoltre, questo intervento fa parte del più ampio SuperBonus 110% e interessa anche lavori a parti comuni di condomini. Per quest’ultima categoria di edifici è, addirittura, prevista una detrazione maggiore se, grazie all’intervento eseguito, il condominio otterrà un miglioramento di classe per quanto riguarda la scala di rischio sismico.
Collegando questa tipologia di interventi con altri che permettono di apportare un miglioramento termico, si potrà ottenere l’accesso allo sconto maggiore previsto che è quello del 110% (naturalmente, sempre sotto forma di detrazione fiscale).
Quindi, vediamo insieme come funziona, nel dettaglio, il Sismabonus e quali sono gli interventi che rientrano tra quelli detraibili.
Sommario
Il Governo Italiano ha recentemente dato il via a quello che viene conosciuto come Superbonus 110%. Si tratta di un provvedimento virtuoso che vuole spingere i cittadini italiani ad apportare consistenti miglioramenti alla proprie abitazioni.
Questo bonus è stato diviso in due parti: l’ecobonus, che consente di apportare miglioramenti che riguardano la sfera energetica, e il Sismabonus, che comprende tutti quegli interventi atti a mettere in sicurezza gli edifici che si trovano in aree a rischio sismico. A tal proposito, è possibile consultare il Bando con tutti dettagli e le informazioni a riguardo.
Questi interventi hanno sin da subito suscitato grande interesse in molti cittadini e in tanti si sono chiesti se, il Sismabonus, sia applicabile anche per i condomini. Per capirlo, vediamo insieme tutti i requisiti necessari per poter rientrare all’interno dei benefici proposti da questa tipologia di bonus.
Partiamo subito con il chiarire che anche per quanto riguarda gli interventi su parti comuni dei condomini si può richiedere l’accesso al bonus. Inoltre, come già accennato, dopo la fine dell’intervento se viene appurata una oggettiva riduzione di classe di rischio sismico, lo sconto in detrazione è ancora maggiore.
Importante è sapere che, per poter rientrare nel bonus, nel caso dei condomini, è fondamentale realizzare gli interventi entro la fine del 2021. Inoltre, l’autorizzazione a procedere deve essere attiva dall’1 luglio del 2017.
Per quanto concerne, invece, l’identificazione delle aree a rischi sismico, il territorio italiano è stato ripartito in diverse zone di pericolosità, dopo dettagliati e approfonditi studi da parte di enti specializzati con grande conoscenza delle caratteristiche del sottosuolo in Italia.
Secondo questa suddivisione, per poter avere accesso al sismabonus il proprio edificio deve essere collocato nell’area 1, 2 o 3, quelle considerate a rischio maggiore in ordine decrescente. Chi, invece, fa parte della zona 4 non ha diritto a usufruire del suddetto bonus.
Advertisement - PubblicitàAbbiamo visto quali sono i requisiti di accesso per ottenere il Sismabonus, ma quali sono le detrazioni concesse ai condomini dal punto di vista fiscale? Secondo quando inserito nel Bando ufficiale, le detrazioni che riguardano i condomini possono raggiungere anche il 75% del totale delle spese affrontate, sempre che ci sia una riduzione di classe di rischio.
Nel caso in cui questo miglioramento sia, addirittura, di due classi la detrazione può arrivare al 10% in più, ovvero l’85%.
Importante sottolineare che per ogni unità immobiliare esiste un importo massimo al quale applicare la detrazione e che è stato fissato dal Governo a 96 mila euro.
Per maggiori dettagli e informazioni approfondite è possibile consultare le Guida completa, elaborata dall’Agenzia delle Entrate che spiega, passo per passo, ogni dettaglio che riguarda il sismabonus.
Advertisement - PubblicitàIn molti si chiedono se sia possibile accedere, insieme al Sismabonus, all’agevolazione per il restauro della facciata condominiale. La risposta è sì ma bisogna, naturalmente, sottolineare alcune doverose precisazioni.
Innanzitutto, per poter usufruire della detrazione più elevata, quella del 110%, occorre che i lavori di rifacimento della facciata siano legati a uno dei diversi interventi che sono stati denominati dal Governo come trainanti: si tratta del cambio dei sistemi di riscaldamento, di interventi di isolamento termico e, per l’appunto, della riduzione del rischio sismico.
Accedendo, in precedenza, a uno di questi interventi, come quello del sismabonus in unione al restauro della facciata, sarà possibile ottenere la detrazione massima del 110%.
Advertisement - PubblicitàQuando si effettuano interventi che danno accesso ai bonus citati entriamo in un settore di lavori particolarmente complessi. Fare tutto da soli, ovviamente, è una scelta da non prendere in considerazione. Infatti, le documentazioni da realizzare sono complesse e tecniche.
Nonostante il “Decreto Semplificazioni” abbia semplificato la burocrazia e le documentazioni necessarie, la procedura resta attualmente ancora complessa e occorre sempre affidarsi a professionisti qualificati del settore.
Quando si effettua un intervento di miglioramento termico occorre affidarsi a un termotecnico qualificato che garantisca una valutazione della classe energetica oggettiva e affidabile dell’edificio in cui effettuare l’intervento. Questo professionista saprà dare i corretti suggerimenti su quale tipo di lavori effettuare per poter migliorare le classi energetiche.
Un altro professionista da contattare è, poi, l’esperto fiscale che aiuta nel dare le giuste informazioni riguardo al diritto di accedere alla detrazione. Inoltre, sarà anche in grado di segnalare se il soggetto richiedente è incapiente e deve obbligatoriamente cedere il credito.
In ogni caso, chi accede al bonus deve ottenere il visto di conformità da porre su fatture e pagamenti effettuati dal 12 novembre 2021.
Successivamente, servirà anche il supporto di un tecnico competente. Questo compito può essere svolto da diverse figure professionali come ingegneri, geometri o architetti che seguiranno il corso dei lavori dell’impresa che sarà scelta dal proprietario dell’immobile.
Il tecnico dovrà, in sintesi, effettuare un lavoro di coordinamento degli interventi a cominciare dal controllo della regolarità urbanistica dell’abitazione sulla quale si interviene, la preparazione di tutte le concessioni, le autorizzazioni e le comunicazioni che serviranno a poter dare il via ai lavori.
Infine, occorrerà avvalersi di un tecnico per l’asseverazione a conclusione dei lavori e per le fasi di avanzamento degli stessi.
Questi compiti possono essere svolti anche dalla precedente figura professionale citata e che si occuperà del coordinamento dei lavori. Inoltre, un altro compito importante che deve svolgere è il controllo sui materiali che devono rispettare le Leggi in vigore e devono rientrare anche nei massimali di spese dei singoli interventi.
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