Tra le tipologie di interventi che risultano ammissibili all’Ecobonus è inclusa anche la detrazione che concede di acquistare strumenti di domotica, ovvero dispositivi tecnologici mirati a rendere la casa “intelligente”.
La detrazione concessa è pari al 65% delle spese sostenute e non esistono limiti di spesa da rispettare. L’acquisto e la posa in opera di dispositivi multimediali è un intervento integrato tra quelli ammessi a partire dal 1° gennaio 2016.
Ad oggi l’Ecobonus è stato rinnovato dalla Legge di Bilancio 2022 fino al 31 dicembre 2024.
Vediamo come funziona la detrazione per l’acquisto di strumenti di domotica e quali dispositivi è concesso includere.
Leggi anche: “Domotica: le funzionalità e i costi di un impianto”
Sommario
L’Ecobonus prevede quindi una detrazione al 65% delle spese sostenute per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di strumenti di domotica finalizzati a controllare da remoto gli impianti presenti in casa.
In particolare, è possibile usufruire dell’incentivo se si provvede a rendere “intelligenti” gli impianti di riscaldamento, gli impianti di climatizzazione o anche quelli dedicati alla produzione di acqua calda.
L’aspetto fondamentale da rispettare qui è che tali strumenti siano installati per garantire un funzionamento più efficiente degli impianti, al fine di ottenere una maggiore consapevolezza dei consumi energetici e ridurne così il fabbisogno.
A questo proposito, è obbligatorio che i dispositivi installati siano dotati delle seguenti caratteristiche:
Viene precisato comunque che i dispositivi ammessi sono tutti quelli che, tenendo conto delle caratteristiche citate, rientrano tra le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche.
È possibile tra l’altro includere alle spese agevolabili anche le opere elettriche e murarie necessarie per l’installare e mettere in funzione gli strumenti di domotica.
Attenzione, non è possibile portare in detrazione le spese legate all’acquisto di quegli apparecchi che, invece, servono per gestire a distanza gli strumenti di domotica, come Smartphone, Tablet, PC o simili.
Nel caso dell’Ecobonus, è possibile portare in detrazione le spese legate all’acquisto e alla posa in opera dei dispositivi multimediali anche qualora non si eseguisse alcun altro intervento di riqualificazione energetica.
Advertisement - PubblicitàLa situazione è differente per quanto riguarda il Superbonus, valido attualmente nella misura del 110% fino al 2025, ma solo in alcuni casi specifici. Per gli altri contribuenti invece l’agevolazione è fissata oggi al 90%.
Per approfondire, leggi: “Superbonus 90% per interventi iniziati nel 2023: le condizioni”
Anche il Superbonus infatti include tra gli interventi ammissibili quelli volti all’installazione di impianti di building automation.
In questo caso tuttavia esistono molti più requisiti da rispettare e, inoltre, è necessario che si leghi tale intervento ad un lavoro di più consistente entità.
L’installazione di strumenti di domotica infatti rientra tra gli interventi cosiddetti “trainaTI”, ovvero secondari, che risultano ammissibili solo se eseguiti in concomitanza con almeno un intervento principale, ovvero trainaNTE.
Per poter installare dispositivi multimediali con il Superbonus sarà quindi necessario eseguire uno tra i seguenti lavori:
Per saperne di più, leggi: “Superbonus 110% e impianti building automation: cosa sono, requisiti”
Advertisement - PubblicitàCome detto, l’Ecobonus prevede per questo intervento una detrazione nella misura del 65% delle spese sostenute, senza alcun limite massimo da rispettare.
Sia per quanto riguarda l’Ecobonus che il Superbonus, la normativa prevede tre differenti modalità di utilizzo del credito spettante, ovvero:
L’efficacia delle opzioni alternative è valida attualmente fino al 2025 per il Superbonus e al 2024 per tutti gli altri Bonus casa che ammettono la scelta.
Ricordiamo inoltre che ai contribuenti beneficiari di Superbonus, Sismabonus e Bonus Barriere Architettoniche, viene concesso di aderire al nuovo meccanismo della “rateizzazione lunga” in 10 anni, al fine di poter smaltire i crediti non ancora utilizzati.
Possono accedere alla rateizzazione in 10 anni i contribuenti che:
Per approfondire, leggi: “Cessione Credito Superbonus: rateizzazione in 10 anni, come aderire”
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