Il Bonus Stufa a Pellet 2021 può essere inteso in molti modi differenti. Infatti, non esiste un solo incentivo che, tra le altre cose, mira ad agevolare l’acquisto di una nuova stufa a pellet beneficiando delle detrazioni fiscali.
Il Bonus Stufa a Pellet 2023 può essere inteso in molti modi differenti. Infatti, non esiste un solo incentivo che, tra le altre cose, mira ad agevolare l’acquisto di una nuova stufa a pellet beneficiando delle detrazioni fiscali.
La realtà è che non c’è un vero e proprio Bonus Stufa a Pellet, ma ci sono diverse detrazioni IRPEF che ammettono questa possibilità, tra cui anche il Superbonus 110%.
Vediamo quali sono tutte le agevolazioni che incentivano l’acquisto di una nuova stufa a pellet.
Sommario
Una delle agevolazioni fiscali che appunto ne incentivano l’acquisto è l’Ecobonus tradizionale, quello che concede detrazioni dal 50% fino all’85%.
Il bonus concede infatti, tra gli altri interventi, una detrazione pari al 65% (per le unità indipendenti) per l’acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili. Il limite di spesa per l’acquisto e la posa in opera della stufa è pari a 30.000 euro.
Per i condomini invece, la detrazione sarà pari a:
È possibile usufruire dell’incentivo nelle tre opzioni fiscali alternative, ovvero:
Il Bonus Ristrutturazioni è uno degli incentivi maggiormente versatili per quanto riguarda gli interventi possibili. Per poterne usufruire infatti è sufficiente compiere un lavoro che sia considerato di manutenzione straordinaria.
Tra i tanti interventi concessi sono inclusi anche quelli che incentivano l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili, e dunque anche l’acquisto di impianti a biomassa. Per l’acquisto e la posa in opera della stufa a pellet è ammessa una detrazione nella misura del 50%, con una spesa massima pari a 96.000 euro.
Questo vale sia per le unità indipendenti che per i condomini, per i quali la spesa massima di 96.000 euro è da moltiplicare per ogni appartamento presente.
Anche qui, è possibile usufruire dell’incentivo con la Dichiarazione dei Redditi (10 quote per 10 anni), con la cessione del credito oppure con lo sconto immediato in fattura.
Advertisement - PubblicitàIl Conto Termico non è una detrazione ma un vero e proprio incentivo gestito dal GSE (Gestore dei Servizi Energetici). Infatti il beneficiario non recupera la parte spettante con la Dichiarazione dei Redditi, e ovviamente neanche con lo sconto in fattura o la cessione del credito.
Possono usufruire del bonus sia i soggetti privati che le imprese, con una procedura di incentivazione differente dal solito.
I beneficiari potranno fare domanda per richiedere l’incentivo unicamente a lavori conclusi, e quindi dopo l’installazione della stufa a pellet. Se la richiesta viene accettata, riceveranno un bonifico con la cifra spettante direttamente sul proprio conto corrente entro un tempo massimo di 2 mesi:
Con il Conto Termico è possibile recuperare le somme spese in una percentuale massima del 65% per questo tipo di intervento.
È fondamentale sapere infine che l’incentivo del GSE ammette l’acquisto della stufa solo in caso di sostituzione di un impianto preesistente, e non in caso di nuova installazione.
Leggi anche “Il pellet: Come scegliere quello migliore?“;
Advertisement - PubblicitàCon il Superbonus 110%, è possibile ottenere un’agevolazione per l’acquisto di impianti a biomassa, tra i quali la stufa a pellet. Anche in questo caso però, è necessaria la sostituzione di un precedente impianto di climatizzazione invernale.
Si tratta di un intervento che rientra tra quelli trainanti, ovvero principali, e che quindi può essere eseguito da solo a patto che comporti un miglioramento delle prestazioni energetiche pari a minimo 2 Classi rispetto a prima. Se in seguito agli interventi l’edificio raggiunge la Classe A, la più elevata, basterà anche un miglioramento di 1 Classe.
Per gli interventi mirati alla sostituzione dell’impianto di climatizzazione esistente con uno più energeticamente efficiente, i massimali di spesa sono pari a:
Come ormai ben sappiamo, anche il Superbonus consente l’usufrutto in tre modi differenti:
Leggi anche: “Superbonus e sostituzione impianti: quali tipologie sono valide”
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