Edilizia.com
Edilizia.com
Home » Bonus » Bonus Ristrutturazione » Bonus Ristrutturazione all’erede: disponibilità più importante di proprietà

Bonus Ristrutturazione all’erede: disponibilità più importante di proprietà

Con un recente quesito pubblicato sul portale FiscoOggi, si torna a parlare del Bonus Ristrutturazione per quanto riguarda i casi di decesso del beneficiario diretto, con conseguente trasferimento delle quote residue a favore degli eredi.

Bonus Ristrutturazione all’erede: disponibilità più importante di proprietàBonus Ristrutturazione all’erede: disponibilità più importante di proprietà
Ultimo Aggiornamento:

Il Bonus Ristrutturazione è l’agevolazione edilizia introdotta nel nostro ordinamento giuridico con il Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TU n. 917 del 22 dicembre 1986), all’art. 16-bis.

Consiste in una detrazione IRPEF nella misura del 50% per le spese che i contribuenti sostengono per la realizzazione di interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

Il Bonus Ristrutturazione concede inoltre, a determinate condizioni, la possibilità di eseguire interventi mirati al risparmio energetico, interventi di demolizione e ricostruzione di immobili danneggiati da eventi calamitosi, nonché la possibilità di procedere all’acquisto di unità immobiliari ubicate all’interno di edifici che sono stati ristrutturati.

Con un recente quesito pubblicato sul portale FiscoOggi, si torna a parlare del Bonus Ristrutturazione per quanto riguarda i casi di decesso del beneficiario diretto, con conseguente trasferimento delle quote residue a favore degli eredi.

Leggi anche: “Bonus Ristrutturazione: cosa accade in caso di decesso?

Advertisement - Pubblicità

Bonus Ristrutturazione: se l’erede non riceve l’immobile in successione

Nel quesito pubblicato su FiscoOggi in data 21 giugno 2023 un contribuente scrive alle Entrate per chiedere se sia possibile – per la moglie del deceduto beneficiario del Bonus Ristrutturazione – usufruire delle quote residue dell’agevolazione per un immobile che non ha ricevuto in successione, ma del quale lei stessa è proprietaria.

In particolare, lo scrivente rappresenta che il contribuente oggetto del quesito stava beneficiando del Bonus Ristrutturazione mediante detrazione diretta con dichiarazione dei redditi in un tempo di 10 anni.

Non viene specificato quante siano state le quote di detrazione già fruite, ma si rappresenta che il contribuente beneficiario è deceduto nel 2022 e non ha, quindi, fatto a tempo a concluderne la fruizione.

Leggi anche: “Bonus Ristrutturazioni: Cessione e Sconto, quando non sono ammessi

Advertisement - Pubblicità

Trasferimento rate residue detrazione all’erede: come funziona

Abbiamo trattato diverse volte il tema del trasferimento delle rate residue a favore degli eredi del beneficiario deceduto.

Quando questo accade, le quote di detrazione che ancora restano da fruire vengono trasferite automaticamente all’erede, o agli eredi, che acquisiscono la disponibilità materiale e diretta dell’immobile oggetto di interventi.

Si tratta di un diritto che si perfeziona, appunto, nel momento in cui l’erede ottiene l’immobile tramite successione. Questo però non basta per acquisire il diritto all’agevolazione, è obbligatorio infatti che l’erede – per tutti gli anni restanti di detrazione – possieda e mantenga la disponibilità materiale e diretta dell’immobile in questione.

Attenzione, questo non significa che dovrà andarci a vivere, né che dovrà trasferire lì la propria residenza o adibire quell’immobile ad abitazione principale.

Significa semplicemente che dovrà mantenere la possibilità di utilizzare a proprio piacimento l’immobile, e che quindi non dovrà cederne la detenzione né concederlo in locazione o comodato ad altri soggetti.

È chiaro infatti che, nel caso in cui l’erede concedesse in affitto l’immobile, ad acquisire la disponibilità materiale e diretta dello stesso sarebbe il soggetto conduttore che l’ha ricevuta in locazione. L’erede del defunto beneficiario non potrebbe più a quel punto disporre dell’unità, e perderebbe anche il diritto alla detrazione in riferimento agli anni nei quali è stato affittato.

Ciò vuol dire che comunque è possibile recuperare anche solo parte delle rate della detrazione. Il trasferimento infatti si considererà valido in riferimento a tutte le annualità spettanti per le quali l’erede mantiene la disponibilità dell’immobile. Se l’immobile viene affittato per un determinato periodo di tempo, l’erede perderà il diritto alle quote riferite solo a quel periodo di tempo.

In caso il deceduto beneficiario dovesse avere più eredi – e questi avessero tutti la disponibilità dell’immobile ereditato – le rate residue da fruire saranno da ripartire in parti uguali tra gli eredi.

Se invece, tra gli eredi che hanno acquisito la proprietà dell’immobile, alcuni ne hanno la disponibilità e altri no (perché magari vivono altrove oppure hanno affittato la propria parte), le quote residue spetteranno esclusivamente agli eredi che mantengono la disponibilità dell’immobile.

Leggi anche: “Bonus Ristrutturazioni: convivente escluso se non è erede

Advertisement - Pubblicità

Bonus Ristrutturazione, unità non ereditata in successione: è possibile?

Il caso trattato nel quesito, tuttavia, rappresenta uno scenario differente dai soliti.

Qui infatti l’unica erede del contribuente che stava beneficiando del Bonus Ristrutturazione – deceduto nel 2022 – è la moglie, ormai vedova, dello stesso.

La casa che è stata oggetto di lavori, tuttavia, non era di proprietà del marito deceduto, ma di proprietà della stessa moglie. Il marito beneficiava infatti della detrazione in qualità di “coniuge convivente del proprietario”, in quanto i due convivevano stabilmente all’interno dell’abitazione.

Ricordiamo che il coniuge, il componente dell’unione civile, il convivente di fatto o il familiare convivente, possono usufruire delle detrazioni edilizie anche se non sono proprietari o detentori diretti dell’immobile, purché sostengano le spese necessarie agli interventi.

Ebbene, in questo caso, il coniuge convivente che stava beneficiando del Bonus Ristrutturazione è deceduto prima di concludere le 10 rate. La moglie però, unica erede del de cuius, non ha ereditato l’immobile in successione dal marito, in quanto ne era già lei stessa l’unica proprietaria.

In scenari come questi, il trasferimento automatico delle quote è possibile?

Leggi anche: “Trasferimento rate detrazione: sì a eredi locatari e comodanti

Advertisement - Pubblicità

Trasferimento rate residue: la disponibilità e la proprietà

L’Agenzia delle Entrate spiega che, in casi del genere, la proprietaria dell’immobile eredita in automatico il diritto ad usufruire della detrazione di cui era beneficiario (in qualità di convivente che aveva sostenuto i costi a proprie spese) il marito deceduto.

Il passaggio automatico, infatti, prevede sempre la stessa procedura. La moglie potrà usufruire delle quote restanti di detrazione in qualità di unica erede del soggetto beneficiario deceduto, ma solo se manterrà la disponibilità materiale e diretta dell’immobile oggetto di interventi.

Questo regolamento si applica a prescindere dal fatto che l’erede sia anche l’unica proprietaria dell’immobile. Il diritto di proprietà infatti garantisce alla donna un vincolo giuridico sull’immobile, ma non le garantisce il diritto ad usufruire della detrazione per interventi effettuati sull’immobile, se le spese le ha sostenute qualcun altro.

Per via di questo, se ad esempio la donna dovesse decidere di concedere in locazione o in comodato d’uso l’immobile per i prossimi anni, perderebbe il diritto di beneficiare delle quote restanti di detrazione nonostante sia essa stessa la proprietaria dell’unità.

In conclusione, la donna – in qualità di unica erede – beneficia del trasferimento automatico delle quote rimanenti del Bonus Ristrutturazione, a patto però che abbia anche la disponibilità materiale e diretta dell’immobile, e che la mantenga in riferimento a tutti gli anni ancora spettanti di detrazione.

La Circolare delle Entrate n. 28/E del 25 luglio 2022 prevede infatti espressamente che:

In caso di decesso dell’avente diritto, la fruizione del beneficio fiscale si trasmette, per intero, esclusivamente all’erede che conservi la detenzione materiale e diretta del bene. […] Analogo ragionamento vale anche nell’ipotesi di decesso del familiare convivente che ha sostenuto le spese relative ad interventi agevolabili effettuati sull’immobile di proprietà di altro familiare che ne diventa erede. Anche in tal caso, indipendentemente dalla circostanza che l’unità immobiliare fosse già presente nel suo patrimonio, l’erede può continuare a fruire delle rate residue della detrazione spettante al de cuius, avendo un vincolo giuridico con l’immobile […], di cui deve avere la detenzione materiale e diretta.

Leggi anche: “Bonus Ristrutturazioni, passaggio quote erede: come fare, scadenze



Richiedi informazioni per Bonus, Bonus Ristrutturazione, Detrazioni Fiscali, Economia e Finanza, Notizie

Compila il form sottostante: la tua richiesta verrà moderata e successivamente inoltrata alle migliori Aziende del settore, GRATUITAMENTE!

Invia Richiesta

Articoli Correlati

Immobili in comodato gratuito: esclusione dal Bonus ristrutturazione, ecco perchéImmobili in comodato gratuito: esclusione dal Bonus ristrutturazione, ecco perché

Immobili in comodato gratuito: esclusione dal Bonus ristrutturazione, ecco perché

18/11/2024 15:35 - Il "Bonus Ristrutturazione" spetta anche ai familiari conviventi, ma solo se l’immobile è nella loro disponibilità. Il comodato gratuito a terzi esclude il beneficio fiscale.
TAGS: Bonus Ristrutturazione, decesso beneficiario

Autore: Redazione Online

Edilizia.com è online dal 1998, il primo del settore in Italia!