Il Bonus Ristrutturazioni 2021, chiamato tecnicamente “Ristrutturazioni edilizie”, è una detrazione dell’imposta lorda entrata in vigore per la prima volta con l’approvazione dell’art. 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (DPR n. 917/1986).
A partire dal 2012 e fino al 31 dicembre 2021, l’incentivo ha subito diverse modifiche, che supponiamo saranno prorogate con la Legge di Bilancio 2022.
Vediamo come funziona il Bonus Ristrutturazioni 2021, a chi spetta e quali interventi comprende.
Sommario
Il Bonus Ristrutturazioni 2021 ha modalità di attuazione piuttosto estese rispetto a quanto previsto con il Testo del 1986. Qui si prevedeva infatti una detrazione d’imposta nella misura del 36%, con un tetto massimo di spesa pari a 48.000 euro.
Dal 26 giugno 2012 però, il Governo ha disposto delle sostanziali modifiche, che accrescono l’aliquota fino al 50% e il massimale fino a 96.000 euro. Tali concessioni sono valide attualmente fino al 31 dicembre 2021, e in caso non venissero prorogate, il bonus ristrutturazioni sarà nuovamente disponibile nella sua condizione originaria.
L’agevolazione può essere utilizzata generalmente in detrazione con la Dichiarazione dei Redditi, e in tal caso si prevede un recupero delle spese da ripartire in 10 quote di pari importo per 10 anni.
Con l’entrata in vigore del Decreto Rilancio lo scorso anno, col quale è nato anche il Superbonus 110%, sono diventate però effettive anche le opzioni fiscali alternative, che sono disponibili anche per il bonus ristrutturazioni.
Parliamo della possibilità di cedere il credito d’imposta ottenuto ad altri soggetti, fornitori o banche, oppure della modalità per la quale la ditta che esegue i lavori effettua uno sconto immediato in fattura.
Le due nuove opzioni che permettono anche agli incapienti IRPEF di accedere al Superbonus e ad altri 5 bonus casa, danno l’opportunità di monetizzare da subito l’incentivo, anche in differenti fasi, senza dover aspettare il 730.
Per saperne di più, leggi: “Superbonus, Bonus Casa e SAL: facciamo chiarezza”
Advertisement - PubblicitàIl Bonus Ristrutturazioni 2021 ammette le tipologie di interventi generalmente rientranti nelle categorie di: manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia e, in alcuni specifici casi, anche le nuove costruzioni.
È possibile intervenire sia sulle unità immobiliari indipendenti che sugli edifici residenziali.
Più nello specifico, con l’incentivo sarà possibile portare in detrazione parte delle spese sostenute per:
Da notare quindi che le spese per la manutenzione ordinaria sono ammesse al beneficio solo per gli interventi effettuati sulle parti comuni degli edifici condominiali, e non sugli immobili indipendenti.
Detto ciò, continuiamo con l’elenco di lavori ammessi:
Con l’entrata in vigore del DL Semplificazioni a luglio 2020, la definizione di ristrutturazione edilizia per come era delineata nel Testo Unico, è stata modificata. Ad oggi quindi, rientrano nella ristrutturazione edilizia, e quindi possono accedere al Bonus Ristrutturazioni, diversi nuovi interventi, come ad esempio la demolizione e la ricostruzione con ampliamento e con modifica delle caratteristiche strutturali.
Per approfondire, leggi: “Ristrutturazione edilizia: la nuova definizione dal DL Semplificazioni”
Advertisement - PubblicitàOltre alla realizzazione degli interventi sopra citati, il Bonus Ristrutturazioni concede di portare in detrazione anche altre spese necessarie ai fini dell’esecuzione dei lavori, ovvero quelle relative a:
Non sono solo i proprietari degli immobili a poter fare richiesta per accedere al Bonus Ristrutturazioni, ma anche molti altri soggetti che hanno un legame con l’edificio, e che ovviamente si fanno carico delle spese relative agli interventi.
Possono fare richiesta per ottenere l’incentivo i seguenti soggetti:
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