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Bonus Prima Casa 2022: la Guida semplice e completa

Bonus Prima Casa 2022: la Guida semplice e completaBonus Prima Casa 2022: la Guida semplice e completa
Ultimo Aggiornamento:

Il “bonus prima casa 2022“, conosciuto anche come “bonus Draghi”, è un’agevolazione sulla prima casa destinata alle persone sotto i 36 anni. È stato introdotto dal precedente governo italiano e confermato dall’esecutivo di Giorgia Meloni fino alla fine del 2023.

Il bonus prima casa consente ai cittadini che possiedono i requisiti idonei, di ottenere una riduzione su tasse e imposte per acquistare una prima casa da adibire come residenza principale. Ma ci sono anche i casi in cui è possibile beneficiare dell’incentivo per l’acquisto di una seconda casa.

Il Governo ha concesso la proroga di tutte le scadenze legate a questo incentivo. Tutte le scadenze stabilite generalmente per l’incentivo sono state sospese fino al 31 marzo e hanno ripreso a decorrere a partire dal 1° aprile.

Per maggiori informazioni riguardo la proroga e la scadenza del Bonus Prima Casa si consiglia la lettura dell’articolo “Milleproroghe 2022: chiarimenti in materia di imposte e versamenti“;

Di seguito una guida completa sull’incentivo Bonus Prima Casa.

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Bonus Prima casa: categorie catastali e requisiti

Il Bonus Prima Casa permette a chi acquista un’immobile nel 2021 di usufruire di notevoli riduzioni di importo sull’IVA, e sulle imposte di registro, ipotecarie e catastali.

È valido unicamente per l’acquisto di abitazioni considerate non di lusso. Le categorie catastali ammesse sono quelle di tipo:

  • Civile (A/2);
  • Economico (A/3);
  • Popolare (A/4);
  • Ultra popolare (A/5);
  • Rurale (A/6);
  • Villini (A/7);
  • Alloggi tipici dei luoghi (A/11).

Quelle invece che restano escluse sono le seguenti:

  • Case signorili (A/1);
  • Ville (A/8);
  • Castelli o palazzi storici (A/9);
  • Uffici privati (A/10).

Oltre alla corretta classificazione catastale dell’immobile, il cittadino che desidera acquistare un’abitazione usufruendo dell’incentivo deve rispettare i seguenti requisiti:

  • L’immobile che intende acquistare deve essere situato nello stesso Comune in cui è stabilita la sua residenza, o in cui si trova il suo luogo di lavoro. In alternativa, egli dovrà spostare la sua residenza entro 18 mesi dall’acquisto, stabilendola presso l’indirizzo dell’abitazione comprata con il bonus;
  • Il cittadino non deve risultare intestatario o co-intestatario di un’altra abitazione situata all’interno dello stesso Comune in cui si trova l’immobile da acquistare;
  • Il cittadino, su tutto il territorio italiano, non deve risultare proprietario o co-proprietario di un’altra casa acquistata usufruendo dell’agevolazione bonus prima casa.

Se l’acquirente è un dipendente di un’azienda italiana, che è stato trasferito all’estero per ragioni di lavoro, egli potrà comunque beneficiare dell’incentivo. L’immobile che desidera acquistare però, dovrà essere ubicato all’interno dello stesso Comune o territorio in cui ha sede l’attività del suo datore di lavoro.

Se l’acquirente è un cittadino italiano emigrato all’estero per lavoro, anch’egli potrà acquistare un’abitazione usufruendo del bonus. Sarà tenuto però a mostrare il suo certificato di iscrizione all’AIRE, oppure ad autocertificarsi come emigrato durante l’atto d’acquisto. L’immobile che intende acquistare dovrà risultare come sua “Prima Casa” all’interno di tutto il territorio nazionale.

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Come funziona il Bonus e come si applica?

Il Bonus Prima Casa funziona esattamente come gli anni scorsi, ed è usufruibile sotto forma di riduzione delle imposte.

Generalmente, lasciando un attimo da parte l’agevolazione, vediamo cosa si deve pagare quando si acquista una prima casa senza alcun beneficio.

Se si acquista da un privato o da un’impresa esente dal pagamento dell’IVA, l’acquirente dovrà pagare:

  • 9% per l’imposta di registro. La regola impone comunque che l’importo dell’imposta non potrà essere inferiore a 1.000 euro. Tuttavia, è possibile che sia inferiore a tale cifra se il cittadino ha già corrisposto una parte di imposta al momento della cessione della caparra;
  • 50 euro di imposta ipotecaria;
  • 50 euro di imposta catastale.

Nel caso in cui invece, l’acquirente acquisti da un’impresa soggetta al pagamento dell’IVA, egli sarà tenuto a pagare:

  • 200 euro di imposta di registro;
  • 10% sul totale per l’IVA (che diventa 22% se l’immobile è di lusso e appartiene alle categorie catastali A/1, A/8, A/9);
  • 200 euro di imposta catastale;
  • 200 euro di imposta ipotecaria.

Se si è idonei a beneficiare del Bonus Prima Casa invece:

  • L’imposta di registro si riduce dal 9% al 2%, se si acquista da un privato o da un’impresa esente dal pagamento dell’IVA;
  • L’IVA si riduce dal 10% al 4%, se si acquista da un’impresa assoggettata all’Imposta sul valore aggiunto.

Per le altre imposte non si applica alcuna riduzione o modifica.

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Bonus Prima Casa: possibile applicarlo alla seconda casa?

Con la Legge di Bilancio 2016, il bonus che agevola l’acquisto della prima casa è stato integrato con delle modifiche. Si stabilisce infatti che sarà possibile usufruire dell’incentivo anche se si acquista una seconda casa.

Ovviamente però, ci sono diverse condizioni da considerare e rispettare.

Innanzitutto, il cittadino può beneficiare del bonus per acquistare una seconda casa. Ma solo se si impegna, entro 1 anno dal nuovo acquisto, a vendere il primo immobile comprato beneficiando dell’agevolazione. La nuova casa potrà essere ubicata nello stesso Comune della prima, o in qualsiasi altro comune del territorio italiano.

Il caso è differente invece se il cittadino è già titolare di un immobile acquistato senza agevolazioni, e quindi a prezzo pieno. In tale situazione, il soggetto potrà beneficiare del Bonus Prima Casa solo se il nuovo immobile che intende acquistare è ubicato in un Comune differente da quello in cui è situato il primo. E, se questo è il caso, il cittadino non sarà tenuto a vendere la vecchia abitazione.

Egli invece non potrà in alcun modo beneficiare dell’agevolazione, se intende acquistare un immobile ubicato nello stesso Comune in cui si trova il primo (acquistato a prezzo pieno). Qui non conta l’impegno a vendere entro un anno, il soggetto sarà escluso dalla platea dei beneficiari.

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Quando può decadere l’accesso al beneficio?

Se il cittadino non dovesse rispettare le condizioni imposte per poter usufruire del Bonus Prima Casa, potrebbe perdere l’accesso al beneficio.

Ciò accade se:

  • I dati e le dichiarazioni inserite all’interno dell’atto di acquisto risultano false;
  • L’immobile acquistato con l’agevolazione viene venduto o donato entro 5 anni dall’atto di compravendita. A meno che, il cittadino, non usufruisca del beneficio applicabile per la seconda casa. E quindi si impegni, entro un anno, a vendere il primo immobile e trasferire la propria residenza in quello nuovo;
  • Entro 18 mesi, il cittadino non ha provveduto a spostare la sua residenza presso l’immobile acquistato con l’agevolazione;
  • Entro 1 anno, il cittadino non ha venduto il primo immobile (acquistato con il bonus) per acquistare quello nuovo.

In ogni caso, se il beneficio dovesse decadere per qualsivoglia motivo, il cittadino sarà tenuto a corrispondere alle casse dello Stato la differenza di importo delle imposte che non ha pagato.

Oltre a questo inoltre, egli pagherà anche gli interessi dovuti ed una sanzione pari al 30% sulle imposte.

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Bonus Prima Casa e Mutuo: come si procede?

Ovviamente, è possibile beneficiare del Bonus Prima Casa anche stipulando un mutuo per pagare l’abitazione a rate.

Le risorse messe a disposizione per il bonus infatti vengono stanziate dal Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa. Il Fondo è gestito dalla CONSAP S.p.A. (Concessionaria Servizi Assicurativi Pubblici), e la sua operatività decorre dal 2015 grazie ad un protocollo d’intesa stipulato con ABI (Associazione Bancaria Italiana).

Leggi la guida “Mutuo Prima Casa: tutto quello che devi sapere” per scoprire come funziona la stipula di un mutuo per l’acquisto della Prima Casa.



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Autore: Redazione Online

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