Capita molto spesso che, dopo aver ristrutturato un appartamento usufruendo del Bonus Ristrutturazioni, ne venga fuori una struttura frazionata. In quanto, l’immobile è stato diviso in due comparti differenti.
Sappiamo bene che, dopo aver beneficiato del Bonus Ristrutturazioni, è possibile usufruire anche del Bonus Mobili per ottenere sconti sull’acquisto dell’arredo dopo aver ristrutturato.
Il Bonus Mobili però, impone dei limiti di spesa per beneficiare dell’incentivo. Ed essendo tale Bonus strettamente collegato a quello delle ristrutturazioni, nei regolamenti i limiti si riferiscono ad un solo immobile.
Che cosa accade quindi se la struttura ha subito un frazionamento durante la ristrutturazione, e gli immobili ricavati ora sono due o più? Quale spesa massima bisogna considerare?
Advertisement - PubblicitàA chiarire questo dubbio è stata l’Agenzia delle Entrate, con una recente pubblicazione su FiscoOggi. Ricordiamo che il Bonus Mobili, così come quello relativo alle Ristrutturazioni, ha ottenuto la proroga con la Legge di Bilancio 2020, fino alla fine di quest’anno. Ed è quindi valido per tutto il 2020.
Il caso specifico riguardava un cittadino che, usufruendo del bonus ristrutturazioni, ha ricavato due appartamenti laddove ne esisteva solo uno. Il bonus mobili però, impone un limite massimo detraibile del 50% su una spesa massima di 10.000 euro. Senza alcuna ulteriore specifica.
Il contribuente si è chiesto quindi se avesse dovuto considerare come spesa massima 10.000 euro totali per entrambi gli immobili. Oppure se, visto che ora le strutture sono due, avesse potuto spendere ben 20.000 euro (10.000 per ogni appartamento). Per poi detrarre il 50% del totale.
Advertisement - PubblicitàL’agenzia delle Entrate ha affermato che, in casi del genere, per ricavare il limite di spesa massimo consentito per beneficiare del bonus mobili, è necessario procedere diversamente. Se la struttura, dopo il bonus ristrutturazioni, risulta frazionata, bisogna infatti considerare il valore dell’unità immobiliare registrato al Catasto dei Fabbricati.
Non si tiene conto quindi della condizione dell’immobile dopo la ristrutturazione, ovvero frazionato. Ma di come risultava censito prima dello svolgimento degli interventi edilizi.
Se quindi, prima di aver effettuato qualsiasi lavoro, l’immobile censito al Catasto comprendeva 2 immobili, la spesa massima consentita sarà di 20.000 euro. Mentre, nel caso in cui il fabbricato era registrato come unico appartamento, sarà necessario considerare solo 10.000 euro, anche se la struttura ora risulta frazionata.
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