L’incertezza dei mercati degli ultimi anni ha portato a un rallentamento dello sviluppo economico, con una serie di difficoltà per alcuni settori. Una situazione che si è aggravata con l’emergenza sanitaria, con valori negativi del PIL italiano e quello Europeo, portando a una contrazione degli investimenti da parte delle imprese e delle spese dei cittadini.
Per contrastare questo andamento e al contempo aiutare alcuni settori particolarmente colpiti come quello edilizio, si sono avuti diversi interventi da parte dello Stato: un esempio è il Bonus Mobili e Arredi. In questa guida andremo a considerare cos’è, come funziona, quali sono gli importi previsti e le spese ammesse.
Sommario
È una tipologia di sostegno economico finalizzato all’acquisto di mobili e di elettrodomestici con specifici requisiti.
Questa tipologia di agevolazione nasce al fine di ottenere un doppio obiettivo di natura ambientale ed economica. In particolare quando si fa riferimento al Bonus Mobili e Arredi si considera un’agevolazione fiscale, con una detrazione IRPEF del 50% su tutti gli acquisti eseguiti nel 2020 e per il 2021. Ciò significa che a fine anno sarà possibile richiedere una riduzione sulla tassazione in base all’importo che si è speso per comprare dei beni mobili ed elettrodomestici fino a un massimo di 16.000 €.
Nel primo caso il Bonus Mobili e Arredi si colloca tra quelle iniziative finalizzate a ridurre i consumi delle case e migliorare l’efficienza energetica di ogni abitazione, dato che si riferisce all’acquisto di arredi di nuova generazione ed elettrodomestici appratenti alla classe A+ e superiori.
Dall’altro lato è previsto un supporto economico al fine di incentivare il cittadino ad affrontare un investimento che potrebbe gravare eccessivamente sul suo bilancio familiare, soprattutto in un momento particolare come quello odierno.
Advertisement - PubblicitàIl Bonus Mobili e Arredi 2021 ha portato una serie di conferme e novità sia per quanto riguarda la tipologia di agevolazioni previste, sia per gli importi che possono essere richiesti.
È importante considerare che è stato mantenuta la struttura prevista nella Legge di Bilancio precedente e che prevedeva come unica forma di agevolazione ammessa quella della detrazione fiscale.
Infatti nella bozza del Decreto Sostegni Bis, era stato inserito un emendamento che modificasse il comma 11 dell’art 121 del DL del 19 maggio 2020, con riferimento alla tipologia di sostegni al Bonus Mobili, introducendo la possibilità di aggiunge l’opzione dello sconto diretto in fattura, oppure della cessione del credito.
Nel primo caso si poteva ottenere il Bonus Mobili al momento stesso dell’acquisto del bene con una riduzione del 50% sul costo del prodotto. Con cessione del credito si voleva offrire la possibilità a chi aveva diritto a una detrazione, di poterla trasferire a favore di un altro soggetto, al fine di ottenere l’equivalente riduzione nella spesa per l’investimento sugli arredi.
Due condizioni che potevano rendere più vantaggioso l’impiego del Bonus Mobili, ma che per ora rimangono solo idee.
Dall’altro lato si è però intervenuto nell’ampliare il tetto massimo di investimento, che come vedremo più avanti è stato innalzato dai 10.000 € ai 16.000 €.
Advertisement - PubblicitàPer ottenere il Bonus Mobili non basterà acquistare un arredo o un elettrodomestico con i requisiti di legge, ma sarà necessario seguire una serie di passaggi.
Il Bonus Mobili può essere richiesto solo se è collegato a una serie di interventi edilizi avvenuti su un immobile privato o sulle parti comuni di un condominio. Sarà importante che eventuali ristrutturazioni, manutenzioni straordinarie o ordinarie e attività finalizzate alla riqualificazione e al risanamento, avvengano prima dell’acquisto dei mobili e che siano dimostrabili con una data certa.
La detrazione potrà essere ottenuta anche se i beni comprati verranno inserirti in un ambiente differente da quello dell’immobile in cui si sono effettuati i lavori, oppure collocati in un luogo diverso, ma pertinenziale all’abitazione. Un esempio possono essere gli interventi di ristrutturazione delle facciate di un condominio, che permettono quindi ai singoli condomini di effettuare la richiesta dell’agevolazione.
Vediamo quali sono le tipologie di interventi di ristrutturazione che prevedono l’accesso al Bonus Mobili e Arredi.
Advertisement - PubblicitàSono tutti i lavori effettuati da un privato sul proprio immobile o un’abitazione.
Per ciò che riguarda le parti comuni, si avrà diritto al Bonus Mobili e Arredi se vengono eseguiti i seguenti interventi.
Per ciò che riguarda le abitazioni, non sono inclusi tra i lavori che danno accesso al Bonus Mobili quelli di manutenzione ordinaria. Con questo termine si considerano le opere come la tinteggiatura e la stuccatura di pareti e soffitti, oppure il rifacimento dei pavimenti.
Per gli interventi sulle parti condominiali, vengono esclusi i sistemi di sicurezza finalizzati a impedire l’intrusione di terzi soggetti. L’eccezione si avrà nel caso in cui questi dispositivi abbiano specifiche caratteristiche che li fanno rientrare nei lavori di ristrutturazione edilizia, nel restauro o come manutenzione straordinaria.
Infine la creazione o il rifacimento di posti auto o la realizzazione di box, non dà diritto al Bonus.
Advertisement - PubblicitàLa detrazione del Bonus Mobili può essere richiesta solo ed esclusivamente dal soggetto che ha effettuato uno degli interventi di ristrutturazione che danno accesso a questa agevolazione. Ciò significa che l’acquisto dei mobili o degli elettrodomestici deve avvenire a suo nome.
Un esempio può essere utile. Se si effettuano dei lavori di ristrutturazione in una casa da parte di un coniuge proprietario dell’immobile e quest’ultimo acquista gli arredi, avrà diritto a richiedere la detrazione fiscale.
Viceversa se l’operazione è effettuata dall’altro coniuge, anche se convivente, non sarà possibile ottenere l’accesso al Bonus Mobili.
Per gli interventi di ristrutturazione effettuati su tutto l’immobile da parte del condominio, ogni condomino avrà diritto a una detrazione che potrà essere applicata solo sugli arredi che verranno inseriti nella parti comuni, mentre non si applica a quelli acquistati per conto proprio.
Advertisement - PubblicitàPer accedere al Bonus Mobili e Arredi i beni acquistati dovranno essere nuovi e sarà richiesta la presenza di un’etichetta con la loro classe energetica e le loro caratteristiche. Vediamo di seguito quali sono le spese ammissibili come previsto dall’aggiornamento delle Agenzie delle Entrare del gennaio 2021.
Non si applica l’agevolazione per tutti i beni mobili usati, anche se in perfetto stato e in garanzia, compreso gli arredi di antiquariato.
Viene escluso l’acquisto di porte, pavimenti anche se con caratteristiche particolari, le tende e le zanzariere.
Infine non si potrà ottenere la detrazione per quegli elettrodomestici che non hanno i requisiti energetici previsti dalla legge, anche se nuovi.
Advertisement - PubblicitàSarà possibile richiedere la detrazione per tutte le spese avvenute fino a 31 gennaio 2020 con un tetto massimo di 10.000 €, mentre per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2021, si avrà l’opportunità di richiedere fino a 16.000 € di agevolazione.
In ambedue casi si otterrà una riduzione al 50% dell’importo totale da suddividere in rate identiche nell’arco di 10 anni. Quindi se si acquistano nel 2021 arredi ed elettrodomestici per 12.000 €, sarà possibile detrarre 6.000 €, suddividendo questa somma in 10 rate annuali. Si otterrà una detrazione sulle tasse pari a 600 € all’anno.
Viceversa se l’importo al 50% supera i 16.000 €, la detrazione si applicherà solo per quelle somme che sono previste entro il tetto massimo.
È importante considerare che il Bonus Mobili fa riferimento alla singola unità immobiliare. Quindi nel caso in cui si effettuano lavori di ristrutturazione su diverse abitazioni di proprietà, con il successivo acquisto di arredi e di elettrodomestici, sarà possibile richiedere la singola detrazione fino al raggiungimento del tetto massimo.
Advertisement - PubblicitàIl Bonus Mobili e Arredi può essere cumulabile con altre tipologie di agevolazioni, che prevedono detrazioni fiscali, l’applicazione di sconto in fattura o cessione del credito. Sarà possibile quindi cumularlo con i vari Bonus Casa, come quello per le facciate, il Sismabonus e il Superbonus 110%. Non è prevista la combinazione nel caso di interventi con l’Ecobonus 65%.
La detrazione non potrà essere ceduta nel caso in cui si effettua la vendita dell’immobile e inoltre non è previsto il trasferimento agli eredi della restante parte.
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In quanto detrazione fiscale, l’agevolazione del Bonus Mobili e Arredi non si applica direttamente, ma la richiesta dovrà essere effettuata dall’avente diritto. Ciò significa che al momento dell’acquisto di un arredo o di un elettrodomestico si dovrà eseguire il pagamento dell’intero importo richiesto.
La domanda dovrà essere inserita nella dichiarazione dei redditi, introducendo l’importo suddiviso in base al piano decennale.
È importante considerare che nell’eventualità in cui non venga eseguita la richiesta, come previsto dai termini di legge, si perderà il diritto di ottenere il Bonus per le spese effettuate nel 2021. Inoltre il contribuente dovrà impegnarsi a inserire ogni anno l’equivalente da detrarre fino alla scadenza dell’importo speso.
Non è sufficiente che gli acquisti siano stati eseguiti nel 2021, ma per rientrare nel Bonus Mobili, dovranno essere successivi all’inizio dei lavori di ristrutturazione. Come data sarà possibile utilizzare la dichiarazione da parte dell’impresa all’Asl, per gli interventi che richiedono tale certificazione, oppure con un atto sostitutivo di notorietà.
Si avrà diritto alla detrazione fiscale anche nel caso in cui si effettuano acquisti di arredi ed elettrodomestici all’estero, se eseguiti con le modalità di pagamento previste dalla legge. In particolare per gli elettrodomestici, si dovrà verificare che la classe energia corrisponda a quella Europea con un valore A+ o superiore.
Advertisement - PubblicitàUn requisito indispensabile per ottenere il Bonus Mobili è dimostrare di aver effettuato gli acquisti nel periodo successivo all’inizio dei lavori. A questo fine sono previste diverse tipologie di soluzioni. Sarà possibile utilizzare una carta di debito o di credito, facendo attenzione che sia intestata a colui che ha effettuato i lavori di ristrutturazione e che ha diritto al bonus.
Inoltre sarà possibile eseguire il pagamento attraverso bonifico bancario, specificando la finalità di ottenere la detrazione fiscale.
Per quanto riguarda l’utilizzo di carte di credito, la data di riferimento sarà quella prevista sul bollettino e non l’accredito sul conto corrente. Invece per il bonifico, farà fede quella di invio del denaro.
Non sono considerati validi i pagamenti in contanti, anche se è presente una fattura quietanzata, quelli con assegni o altri strumenti di pagamento digitali.
Si applicherà la detrazione anche nel caso in cui si è effettuato l’acquisto di un bene mobilie o di un elettrodomestico a rate. In questo caso la società finanziaria dovrà fornire al cliente una documentazione che attesti il pagamento del bene secondo le modalità previste dalla legge.
Advertisement - PubblicitàUna volta effettuata la richiesta del Bonus Mobili e Arredi, ai fini di controlli successivi, sarà obbligatorio conservare una serie di documenti.
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