L’edilizia 4.0 può essere considerata come la nuova frontiera della costruzione, un cambiamento epocale che potrebbe essere paragonabile solo a quello attuato con l’industria 4.0
Il complesso mondo dell’edilizia è uno degli innumerevoli ambiti che di volta in volta deve adeguarsi alla richiesta del mercato, in particolar modo negli ultimi tempi c’è stata una esponenziale richiesta di innovazione infrastrutturale che fosse in linea con il parallelo boom tecnologico che stiamo vivendo nel XXI secolo.
Si tratterebbe, dunque, di ripensare totalmente il ruolo dell’edilizia in chiave tecnologica, il che può essere anche il punto di partenza per la promozione di uno sviluppo innovativo, ma soprattutto sostenibile, vale a dire un progresso che non va a compromettere le risorse delle future generazioni.
Si tratterebbe, quindi, di un grande cambiamento ma al tempo stesso anche di una grande opportunità che a lungo andare potrebbe essere determinante sia nel mercato sia nelle più ampie prospettive che riguardano più da vicino l’ambiente e l’inquinamento.
Sommario
Nell’edilizia è necessario oggi quanto più che mai un processo costruttivo edilizio sempre più sostenibile, una progettazione sempre più versatile e una scelta dei materiali da costruzione sempre più attenta.
Si tratta di effettuare delle scelte responsabili, fondate sulla eco-sostenibilità ambientale e sulla scelta dei materiali da costruzione riciclabili, sia nella progettazione architettonica di veri e propri edifici sia nella progettazione degli impianti tecnici. Tutto questo concorrerebbe a soddisfare appieno le problematiche legate all’inquinamento e allo sviluppo sostenibile, in modo da poter evitare l’imminente esaurimento delle risorse naturali a disposizione nel nostro pianeta, mantenendole intatte e a disposizione delle future generazioni.
La scelta di questi materiali eco-sostenibili può anche soddisfare la necessità di essere anche conformi alle zone con elevato rischio sismico.
Advertisement - PubblicitàLa qualità del costruito è, infatti, indispensabile a tracciare un cambiamento in questi termini, poiché l’utilizzo di prodotti certificati ed eco-sostenibili potrebbero davvero migliorare anche la qualità di tutto ciò che ci circonda, in primis ad esempio quella dell’aria che respiriamo nella nostre città.
Sì concorre, quindi, a creare una Smart City, un concetto ideato già da tempo e rimasto per molto in fase sperimentale nel quale si propone di riqualificare la città tramite il recupero edilizio e il risparmio energetico. Per quest’ultimo aspetto, ad esempio si pensi a quanto possa fare la differenza in termini di sostenibilità l’utilizzo di una illuminazione intelligente o, più in generale, l’utilizzo dei pannelli solari in tutti gli impianti energetici.
Insomma si tratta di un vero e proprio salto di qualità e di un aumento dell’efficienza in ambito urbano.
Advertisement - PubblicitàL’edilizia 4.0 può essere considerata come la nuova frontiera della costruzione, un cambiamento epocale che potrebbe essere paragonabile solo a quello attuato con l’industria 4.0 che mira anch’essa ad una miglioramento dell’efficienza e della flessibilità della produzione industriale, tanto da essere soprannominata per questo motivo “quarta rivoluzione industriale”.
L’edilizia 4.0 mira a gestire e a rendere al contempo più efficienti la produttività e la costruzione di qualità. Sostenibilità, innovazione e design sono le parole chiavi di questo nuovo settore, in cui la tecnologia assume un ruolo decisivo poiché potrebbe naturalmente incrementare l’efficienza operativa e la produttività, monitorando l’avanzamento dei lavori e consentendo di terminarli con puntualità e accuratezza.
Con i nuovi mezzi del digitale si possono realizzare infatti dei prodotti gestionali appositi che consentono di garantire in tempi record tutte le informazioni necessarie alla costruzione di un edificio, come il controllo dei campi, la prevenzione dei rischi, il bilancio dei costi o la redazione di una lista dei fornitori più adeguati.
Tutto questo potrebbe anche essere integrato da apposite strumentazioni che sarebbero utili a ottimizzare ulteriori aspetti fondamentali nell’ambito dell’edilizia, quali: le condizioni meteo, le condizioni del traffico e vari aspetti legati alla comunicazione.
L’edilizia 4.0 è, dunque, apre le porte a un modo tutto innovativo per progettare e costruire gli edifici all’interno dell’ambito urbano.
Advertisement - PubblicitàUn cambiamento tutto veicolato dal digitale e dalla tecnologia del nuovo millennio, usando software, programmi, realtà aumentata, sensori e droni che potrebbero essere alcuni dei nuovi “lavoratori” all’interno dei cantieri. In particolare, i droni sarebbero utilissimi al monitoraggio logistico delle operazioni, a effettuare delle fotografie dall’alto e a generare delle mappe in 2D o in 3D. Non sarebbe nemmeno troppo azzardato o fantasioso pensare a dei robot che aiutano nella costruzione di un edificio, gestiti e guidati per mezzo di un server centrale.
L’utilizzo di tutti questi nuovi programmi permetterà di personalizzare anche i materiali impiegati nella costruzione, prediligendo ovviamente quelli riciclabili ed eco-sostenibili. Se tutte queste tecnologie da un lato sembrano escludere il lavoro umano, in realtà dall’altro aumentano senza dubbio le possibilità di impiego visto che per l’utilizzo, la gestione e la manutenzione di tutti questi programmi innovativi servirebbe del personale altamente specializzato.
Un cambiamento che non va, quindi, solo a vantaggio delle imprese ma anche a vantaggio dei cittadini stessi.
L’edilizia 4.0 potrebbe evitare costi alti o eventuali disagi e riuscirebbe a conciliare al meglio la sicurezza e l’affidabilità nella costruzione.
Advertisement - PubblicitàIl quadro normativo è decisamente a favore della realizzazione di nuove infrastrutture secondo i canoni dell’edilizia 4.0. Tuttavia, la normativa che riguarda l’edilizia 4.0 è ancora in ritardo e sole poche normative sono state ufficialmente sancite. In particolare, il decreto legislativo numero 164 del 2014, conosciuto anche con il nome di “decreto sblocca Italia“, che mira a rilanciare il mercato dell’edilizia italiano rimasto sostanzialmente bloccato negli ultimi anni, sancisce le norme per l’infrastrutturazione digitale degli edifici.
Queste ultime sono state soprattutto espresse dal decreto legislativo n. 133 del 2014 con cui si sancisce l’obbligo a partire dal primo luglio del 2015 di prevedere all’interno di costruzioni di nuovi edifici o di grandi ristrutturazioni di edifici già esistenti di una infrastruttura fisica che garantisca multiservizi e che sia costituita da adeguati spazi e dai impianti di comunicazione elettronica di alta velocità in fibra ottica.
Con l’articolo 8 del successivo decreto legislativo n. 33 del 2016, questo obbligo è stato esteso a tutti gli edifici esistenti senza nessuna discriminazione, secondo i termini e le condizioni eque. Se dovessero insorgere controversie, l’articolo 9 del decreto legislativo n. 33 del 2013 stabilisce che ci si può rivolgere alle autorità affinché si possa giungere a una risoluzione della questione nel pieno rispetto della proporzionalità e facendo capo ai termini e alle condizioni eque sopradette, avendo al contempo anche un riguardo al prezzo per evitare discriminazioni. Inoltre, l’articolo 135 bis proprio in occasione dello Smart Building Expo, svoltosi a Milano tra il 15 e il 17 novembre del 2017, presenta l’etichetta volontaria e non vincolante di edificio predisposto alla banda ultralarga, il che potrebbe favorire il potenziamento delle reti di comunicazione.
Quest’ultima prospettiva potrebbe essere maggiormente positiva per la prospettiva dell’edilizia 4.0 se la suddetta etichetta ad un certo punto diventasse obbligatoria.Tutto quanto detto finora è relativo alle comunicazioni e ai multiservizi che devono essere agevoli in ogni singola unità immobiliare. Ma per quanto riguarda invece l’energia si può fare riferimento al solo decreto legislativo n.28 del 2011 che stabiliva il 50% della copertura dei consumi previsti. Per il resto, si attendono ulteriori norme che possano maggiormente spianare la strada al cambiamento innovativo che si vuole introdurre con l’edilizia 4.0.
Advertisement - PubblicitàNella nuova prospettiva aperta dalla edilizia 4.0 sarebbe utile che i comuni possano essere tutti gli uniti con gli altri. A tal fine, è stato ideato un processo in grado di uniformare il modus operandi di tutti gli enti coinvolti: il Building Information Modeling, che serve a monitorare fin dalle prime fasi di costruzione i costi per la realizzazione e le procedure relative al progetto, alle installazioni e ai fornitori dei materiali.
Naturalmente affinché tutte queste fasi vengano seguite e gestite al meglio è necessario che sia i comuni sia le imprese edili si adeguino dal punto di vista tecnologico e impiantistico al progetto da svolgere, nonché assumino del personale adeguato e specificamente formato nei settori di riferimento. Queste figure, oltre alla prioritaria formazione di base di cui devono già essere in possesso, devono in aggiunta anche continuare a formarsi e a seguire corsi di aggiornamento nell’ambito tecnico, digitale e ambientale.
Solo in questo modo gli enti che dovranno poi svolgere i progetti in linea con la normativa dell’edilizia 4.0 riusciranno a dialogare in maniera adeguata e responsabile con il mercato.
In conclusione si può affermare che l’edilizia è un campo che deve essere rinnovato e che deve andare di pari passo con la richiesta del mercato, ma soprattutto con l’innovazione tecnologica. Un’edilizia in cui venga sviluppato il digitale è un edilizia che consente di costruire in maniera sostenibile, garantendo ai suoi cittadini una migliore qualità di vita all’interno delle città. L’edilizia è un settore strategico sotto questo punto di vista, che va sempre rinnovato e che deve stare sempre nelle prima e fila nel campo della trasformazione tecnologica.
Un cambiamento nell’edilizia è un cambiamento che investe tutti: dai comuni alle imprese, dai cittadini al mercato. Tutti quanti, infatti, affinché il cambiamento si attui devono fare la loro parte ed essere partecipi di questa trasformazione necessaria per la salvaguardia del nostro ambiente. A tal fine, infatti, i prodotti della tecnologia moderna possono davvero fare la differenza e indirizzare la società verso uno sviluppo sostenibile.
L’edilizia 4.0 potrà garantire una maggiore efficienza nella produttività, costruzione e progettazione degli edifici. Un progetto, dunque, che attuerebbe in generale una vera e propria riqualificazione urbana e che potrebbe forse essere l’unico modo per assicurare le risorse naturali alle generazioni future.
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